Un martedì di fuoco, un mercoledì di risposte sul campo, e poi un giovedì di ricucitura, scrive la Gazzetta dello Sport riepilogando il caso Osimhen.
Nel giorno della partita tacciono tutti, Osimhen attende le scuse ufficiali del club che non arrivano, i suoi legali – si legge – pensano anche a un esposto alla Fifa sulla questione razzismo.
Intanto Victor ha tolto le sue foto in maglia azzurra dal suo profilo Instagram. Passerà un giorno ancora perché il Napoli si palesi ‘per evitare strumentalizzazioni’, non si scusa sostenendo ‘il linguaggio espressivo viene realizzato con leggerezza e creatività, senza alcuna intenzione di dileggio o di derisione’.
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Napoli e il Napoli non sono razzisti, assodato, ma il giocatore non avrebbe capito l’ironia, mentre il suo presidente De Laurentiis, in quelle ore rifiuta il Tapiro d’oro di Staffelli. E quella non sarebbe pure ironia? Ma forse al Napoli si guida a senso unico.
Crescono logicamente tutte le discussioni sul futuro e su quel rinnovo contrattuale sventolato per una estate intera e mai arrivato. Alla chiusura del mercato estivo appare chiaro che il prolungamento non si farà più.
Perché non c’è accordo né sull’ingaggio né sulla clausola rescissoria. E, al di là degli umori di Osimhen, la prossima estate converrà più al Napoli cederlo per non rischiare di restare con nulla in mano.

