Tema razzismo: parla l’ex difensore di Juventus e campione del mondo ’82 Gentile, nato a Tripoli da genitori italiani, che veniva soprannominato in modo offensivo Gheddafi. Il livello di inciviltà era insopportabile anche ai suoi tempi? “Assolutamente no, non era come in questo momento, è un segnale di pessimo atteggiamento”.
“Ai miei tempi sono stato soprannominato Gheddafi, ma non era offensivo, l’ho anche accettato. Oggi si sono superati dei limiti, non c’è più rispetto. Bisognerà intervenire, sennò si rischia a ogni partita scontri che possono causare tante situazioni negative”, dice l’ex calciatore ai microfoni di Radio Anch’io Sport di Rai Radio 1. Trevisani affila le armi: “Milinkovic e Lang non servono, con 50 milioni prendi Lookman e fai sul serio”
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Sulla lotta scudetto invece aggiunge: “Quest’anno la Juve dovrà lottare per arrivare tra le prime quattro, il principale obiettivo rimane la Champions. Poi se riuscirà a vincere lo scudetto sarebbe una bella impresa. Vediamo come l’Inter saprà gestire gli impegni internazionali con la lotta scudetto”. La squadra di Inzaghi ha più pressioni? “Sicuramente sì, questa pressione c’è. Queste partite potrebbero creare qualche preoccupazione, però l’Inter ha giocatori di alto livello, con gente abituata a competere su diversi fronti”.