Gilardino pronto per lo scontro con il Napoli: infortuni, tattiche e qualche speranza tra il caos del campo! #Pisa #Napoli #SerieA #Calcio
Alberto Gilardino, alla guida del Pisa, ha affrontato una conferenza stampa carica di tensione prima della sfida contro il Napoli. Con un occhio alle grane fisiche della squadra, ha subito toccato il tasto dolente degli infortuni, senza tanti giri di parole. Insomma, nel mondo del calcio dove tutti fingono di essere eroi, lui ammette i problemi come se fossero ovvi. Sul giocatore Stengs, Gilardino ha dichiarato: “Stengs ha avuto un problema all’adduttore. Aspettiamo gli ultimi esiti ma credo che l’infortunio all’adduttore sia stato grave. Speriamo che i tempi non siano lunghi, se non lunghissimi. Dobbiamo valutare anche Denoon, in questo caso però non è però una cosa rave”. E qui si capisce che, tra infortuni e sfortune, il Pisa non sta esattamente navigando in acque tranquille, eh?
Parlando di possibili cambiamenti per la prossima partita, dopo quella con l’Udinese, Gilardino è stato evasivo ma realistico, come un allenatore che sa che il calendario non aspetta nessuno. Ha menzionato la stanchezza per i tre impegni ravvicinati, senza drammatizzare troppo, perché nel calcio si sa, tutti piangono miseria ma poi scendono in campo lo stesso. Alla domanda su come affrontare la gara a Napoli, lui ha ribadito: “La parola paura non può esserci nel nostro vocabolario. Dobbiamo giocare con compattezza e fiducia. Dirò ai ragazzi di dare tutto a Napoli. Per come li vedo lavorare ho grandissima fiducia nei loro confronti. C’è il desiderio di sfidare una grandissima squadra. Dobbiamo mantenere compattezza e linee molto strette. Non dobbiamo allunarci troppo come con l’Udinese. Serve voglia di sacrificarsi e di determinare una volta che avremo il pallone tra i piedi”. Insomma, un discorso motivazionale che suona un po’ come una favola, ma almeno è onesto – chi non ama una bella dose di ottimismo contro i giganti?
Per trovare la via del successo, Gilardino insiste sull’equilibrio, senza cadere in panico o frenesie da novellini. È come se dicesse: “Ragazzi, non siamo qui per farci travolgere, ma per giocare con la testa”. Specificamente, ha risposto: “Tutto passa dalle prestazioni. Non dobbiamo avere paura o frenesia ma equilibrio e lucidità”. Poi, aggiornando sullo stato di Lorran, ha mostrato pazienza, cosa rara in un ambiente dove tutti vogliono risultati immediati. Ha detto: “Sta bene, arriva da un campionato diverso come quello brasiliano e serve pazienza. Presto potrò fare affidamento anche su di lui. È molto attenzionato da parte mia così come tutti i ragazzi della rosa”. Tradotto: il ragazzo è un’incognita, ma nel calcio straniero, tutti hanno bisogno di tempo per adattarsi, o almeno così si spera.
Dal lato tattico, Gilardino ha discusso opzioni per risolvere il problema dei gol, senza peli sulla lingua, come se stesse parlando di una birra con gli amici. Ha valutato formazioni con due punte o mezzali offensive, e ha menzionato giocatori come Tramoni, Cuadrado e Leris con un tocco di ottimismo cinico. Le sue parole: “Ho valutato anche di giocare con due punte con una mezzala più offensiva ma anche i tre centrocampisti. C’è volontà di confrontarsi, è una cosa in più da poter proporre o dall’inizio o ara in corsa. Sono tutte valutazioni che ho fatto. Ho ancora 24 di tempo. Tramoni può fare anche il secondo attaccante e avere più libertà ma anche giocare dove ha giocato finora. Le soluzioni sono tante. Cuadrado lo vedo più come esterno destro e potrebbe giocare già tomorrow. Vale lo stesso per Leris che è molto affidabile anche a sinistra. Non abbiamo ancora segnato ma presto i gol arriveranno. Nzola sta bene e confidiamo molto in lui. Deve trascinarci, lo sta facendo attraverso gli atteggiamenti. C’è bisogno della sua esperienza, ci basta anche al 60%”. Sì, perché nel calcio, i gol sono come i treni: arrivano sempre, o almeno è quello che ci raccontano.
Infine, sui singoli, Gilardino ha lodato Akinsanmiro per la sua prestazione contro l’Udinese, dicendo: “Sì, me lo aspettavo. Deve continuare così. Mi è piaciuto in entrambe le fasi”, come a dire che alcuni giocatori sono una sorpresa piacevole in mezzo al marasma. E per Albiol, possibile debuttante contro la sua ex squadra, ha espresso cautela: “Raul è un campione in tutti i sensi. Dalle sue parole si percepisce la sua qualità umana. Aiuta tutti e si è posto benissimo con la squadra. Devo preservarlo come giocatore visto che non è arrivato da tanto. Sia per non incorrere in infortuni, sia per preservarlo in attesa che la condizione cresca”. In fondo, è l’ennesimo reminder che nel calcio, tra infortuni e stelle cadute, l’equilibrio è tutto – e Gilardino lo sa bene.