Gilardino non le manda a dire: analisi schietta sulla debacle del Pisa contro l’Udinese #PisaCalcio #SerieA #Allenatori
Alberto Gilardino, boss del Pisa, ha parlato chiaro in conferenza stampa dopo la batosta casalinga contro l’Udinese, una di quelle sconfitte che fanno arrabbiare i tifosi e far storcere il naso agli esperti. Senza mezzi termini, l’allenatore ha analizzato la gara, ammettendo errori e potenzialità sprecate, in un mix di realismo e ottimismo che, diciamocelo, suona un po’ come una scusa educata per un pomeriggio andato storto.
Chiedendogli un giudizio sulla partita, Gilardino non ha girato intorno al problema: “Potevamo subito andare avanti con Meister. L’Udinese però ci ha messo in difficoltà ed è andata in gol. Noi abbiamo avuto 6-7 situazioni per poter pareggiare ma ci è mancato qualcosa. Ho avuto segnali importanti comunque dal secondo tempo. Nella ripresa ho liberato Tramoni da vincoli tattici. Dobbiamo crescere e lavorare. L’Udinese è buona squadra”. Insomma, una confessione che fa capire come il Pisa abbia ballato sul filo del rasoio senza mai affondare il colpo, una lezione che non tutti i mister ammettono con tanta franchezza.
Sul calendario tosto che aspetta la squadra, Gilardino ha mostrato una fiducia che, per essere onesti, potrebbe sembrare quasi ingenua di fronte alle sfide imminenti: “Dobbiamo trovare la forma fisica migliore. Io però ho grande fiducia. Stengs e ad altri ragazzi serve minutaggio e un livello di allenamento alto durante la settimana”. Qui si vede l’eterno ottimismo del calcio, dove i preparatori atletici sudano e i giocatori corrono, ma i risultati tardano ad arrivare.
Riguardo al gol subito, il tecnico non ha addolcito la pillola: “Non avevamo le distanze giuste e loro sono stati bravi”. Una frase diretta che punta il dito su difetti difensivi, senza troppi eufemismi – un po’ come dire “ci hanno fregato, punto e basta”.
Infine, valutando la prestazione di Meister, Gilardino ha difeso il suo giocatore con un tocco di umanità, anche se con un velo di realismo brutale: “Ha bisogno di fare gol. Lavora moltissimo, anche lui è in un processo di maturazione. Quando si pensa bisogna capire che può anche sbagliare. Un gol lo libererebbe di tanti pesi”. È quel tipo di commento che ricorda come nel calcio, tra giovani promesse e pressioni, a volte basta un pallone in rete per trasformare un perdente in un eroe.
In sintesi, le parole di Gilardino dipingono un Pisa in fase di rodaggio, con margini di miglioramento evidenti. Che si tratti di forma fisica o scelte tattiche, la strada è tutta in salita, ma con un po’ di fortuna e meno passi falsi, potrebbero ribaltare la situazione.