Giordano difende il Napoli: "Meret è un punto fermo, e le critiche sono solo aria fritta" #Napoli #Calcio #MercatoNapoli
Il giornalista Antonio Giordano ha detto la sua sul Napoli durante una trasmissione radiofonica, smontando con un tocco di realismo le lamentele di chi non capisce una mazza di mercato. Non si tratta solo di parole al vento: Giordano insiste che tra primo e secondo portiere deve esserci un bel divario, e “Dev’esserci sempre uno scalino tra il primo ed il secondo portiere, per me Meret è tecnicamente tra i più forti in circolazione e per me rappresenta un punto fermo e lo diventa ancor di più con il rinnovo per ulteriori due anni. Le grandi squadre hanno competizione forte nello stesso ruolo, quindi l’operazione che dovrebbe portare Milinkovic-Savic dal Torino al Napoli si iscrive in questo filone. Faccio fatica a capire le critiche ai nomi che vengono fatti in orbita Napoli, ancor di più dopo l’acquisto di De Bruyne. Bisognerebbe essere ragionevoli e felici di quanto sta succedendo. Due scudetti in due anni solari non li avrei mai immaginati, poi se per alcuni nomi vanno bene, tipo Ndoye e Milinkovic-Savic, mi arrendo. Sulle fasce non si possono avere tre calciatori che attaccano sempre, alterando gli equilibri. Ndoye sa fare entrambe le fasi e questo dà maggiori certezze. Le scelte di mercato non arrivano per caso, bisogna aspettare e capire come si combinano varie situazioni altrove e mettere insieme i vari tasselli.”
Con un po’ di schiettezza, Giordano spiega come il Napoli stia virando su giocatori già rodati invece di scommesse rischiose, e non è roba da poco. La Champions ha portato quattrini veri, e “La strategia del Napoli sul mercato è cambiata, dall’investimento su giocatori di ottime speranze in ottica plusvalenze a calciatori già affermati. La Champions sposta perché dà importanti emolumenti. C’è un giorno in cui il Napoli diventa internazionale e coincide con l’arrivo di Benitez, e la poderosa campagna acquisti che il tecnico ha portato. Il progetto avviato in quella data è durato quasi un decennio, una svolta epocale dovuta a Benitez. Poi il Napoli ha investito su calciatori non fatti ma neanche in fase embrionale. Kvaratskhelia è un colpo irripetibile, ma anche altre cose sono state fatte. De Bruyne è un acquisto epocale, non c’è che dire”.
Insomma, il Napoli sta giocando d’astuzia, e chi continua a borbottare farebbe bene a smettere di fare i sapientoni: con mosse del genere, il futuro è più che promettente.