Il giornalista Giovanni Capuano ha espresso il suo disappunto riguardo all’intervista di De Laurentiis sull’argomento stadio e centro sportivo, sottolineando il pregiudizio ideologico contro il calcio come industria in Italia. Capuano ha evidenziato come manchi un vero patto politico che favorisca lo sviluppo del settore calcistico anziché concentrarsi su questioni secondarie.
Il pregiudizio ideologico contro il calcio come industria
Capuano ha criticato il sistema italiano per il suo pregiudizio contro il calcio come industria, sottolineando come manchi un adeguato supporto politico per il settore. Questo limite impedisce lo sviluppo del calcio come settore economico e impone agli imprenditori condizioni poco vantaggiose per la crescita dei propri club e infrastrutture sportive.
La mancanza di un vero patto politico per lo sviluppo del calcio
Il giornalista ha evidenziato la mancanza di un vero patto politico che favorisca lo sviluppo del calcio in Italia. Mentre altri paesi europei supportano attivamente questo settore, in Italia sembra prevalere un approccio limitante che non riconosce il calcio come un’industria importante per l’economia nazionale. Questo comporta la negazione del diritto di crescita per il settore calcistico italiano.
La necessità di un cambio di mentalità verso il calcio come industria
Capuano ha sottolineato l’importanza di un cambio di mentalità verso il calcio come industria in Italia. Solo attraverso un supporto politico adeguato e un cambio di prospettiva sul ruolo del calcio nel panorama economico nazionale sarà possibile favorire lo sviluppo del settore e consentire agli imprenditori di investire in infrastrutture sportive moderne e competitive.
Conclusione
In conclusione, l’intervista di De Laurentiis ha evidenziato il pregiudizio ideologico contro il calcio come industria in Italia, sottolineando la mancanza di un vero patto politico per favorirne lo sviluppo. È necessario un cambio di mentalità per riconoscere il valore economico del calcio e permettere agli imprenditori di investire in infrastrutture moderne e competitive.