Il giornalista ha fatto centro: certi atteggiamenti al Maradona sono da censurare! #ForzaNapoli #AzzurriSempre #CriticaMeritata
Ah, che rabbia, amici miei! Come vero tifoso del Napoli, con il cuore che batte al ritmo di “O Sole Mio” e l’anima legata a ogni curva del San Paolo (oggi Maradona, per i puristi), non posso che stringere i denti e annuire di fronte all’analisi di quel giornalista che ha messo i puntini sulle i. Ha bacchettato l’atteggiamento di alcuni protagonisti in quella partita, e devo dire che ha ragione da vendere. Non è polemica sterile, è pura verità: noi napoletani viviamo e moriamo per questa squadra, e vedere certi comportamenti mi fa bollire il sangue come un caffè nella moka!
Pensa un po’: in campo, con la nostra gloriosa maglia addosso, ci si aspetta passione, grinta e quel fuoco sacro che ci rende unici al mondo. Invece, se alcuni giocatori si perdono in atteggiamenti molli o distratti, è come una pugnalata al cuore. Il giornalista l’ha detto chiaro e tondo, e io, da partenopeo doc, lo appoggio al 100%. Quanti sacrifici facciamo noi tifosi? Dal Vomero ai Quartieri Spagnoli, ci stringiamo intorno alla squadra con bandiere al vento e voci roche dagli ululati allo stadio. Ma se loro non rispondono con lo stesso impegno, beh, è una ferita che brucia.
Non sto esagerando, eh? È solo che, come direbbe un vecchio saggio di Napoli, “a’ nuttata passa, ma ‘o core resta”. Dobbiamo trasformarci in lezione per il futuro: più focus, più spirito di gruppo, più di quella “napoletanità” che ci fa sognare lo Scudetto o una notte di Champions. Il giornalista ha colto nel segno, e io spero che serva da sveglia per tutti. Forza Napoli, sempre e comunque – perché alla fine, siamo noi, il vero dodicesimo uomo in campo, a tenere viva la fiamma.
In sintesi, questa critica non è solo condivisibile, è necessaria per crescere. Avanti, azzurri: trasformiamo le parole in azioni e mostriamo al mondo intero cosa significa essere Napoli.

