Gabriele Gravina, pr
Leggi di più su
Calcio
Potrebbe interessarti
Castel Volturno, azzurri in campo due volte: il club spera che il lavoro non vada sprecato come spesso accade.
Fabbroni avvisa: senza Lobotka è emergenza, ora speriamo Gilmour non segua il suo destino da infortunato di lusso
Ndoye, scippato al Napoli, sconvolge il Nottingham Forest: in campo è già una star!
Apolloni avvisa: “Il Napoli punta allo scudetto, ma il Milan potrebbe rovinare la festa fino all’ultimo battito!”
“Se le italiane falliscono costantemente in Champions c’è un motivo – ha detto Gravina -. Le squadre Primavera hanno solo il 30% di giocatori italiani, non ci sono infrastrutture per allenare i giovani. Abbiamo perso 200mila tesserati dei settori giovanile e scolastico durante la pandemia, recuperandone solo 120mila. Qui c’è responsabilità politica se non si risolvono certi problemi”.
“Lega Serie A? Deve dare dimostrazione di leadership comportamentale, senza urla ma con progetti – prosegue -. Non ho un fronte aperto con la Lega, ci sono solo due o tre soggetti. Ricevo consensi quotidianamente eccezion fatta per certi vecchi protagonisti del calcio che non hanno fatto il bene del movimento e che oggi non possono essere un riferimento governativo”.
“Indice di liquidità per l’iscrizione al campionato? Tema delicato, se la Serie A non comincia ad adeguarsi alle linee guida avrà un risveglio violento quando sarà la Uefa ad inserire indicatori rigidi per giocare le coppe dal 2024/25 – aggiunge il presidente -. Se questi indicatori dicono che il sistema è in una condizione di prefallibilità, devo intervenire. Non capisco reazioni scomposte invece di fornire soluzioni”.
“Playoff? Ho detto a Mancini e ai giocatori di non pensare più all’Europeo vinto, è storia – ha spiegato -. Addio in caso di mancata qualificazione al Mondiale? Solo un folle lega la politica al risultato sportivo. Queste due partite non cambiano il futuro né risolvono i problemi del calcio italiano. Non ci sono presupposti per le dimissioni. Mancini rischia il posto? Ha perso una partita delle ultime 40, ha rinnovato prima dell’Europeo. Se avessimo segnato quel rigore contro la Svizzera staremmo a parlare di altro”.
“Superlega? Per ora è un’ipotesi progettuale. Se diventasse realtà, però, la Juventus sarebbe fuori dal campionato italiano – conclude -. E’ una risposta sbagliata ad un’esigenza reale. Anche l’Italia deve ragionare su come migliorare la qualità del campionato e renderlo più appetibile per i mercati in espansione come quello arabo dove al momento raccoglie poco”.