Fabio Grosso carica il Sassuolo: sogni e realtà contro i Campioni d’Italia #Sassuolo #Napoli #SerieA #SerieATime
Fabio Grosso, l’ex difensore diventato allenatore, ha parlato chiaro in conferenza stampa prima dello scontro con il Napoli. Con un misto di entusiasmo e realismo brutale, il tecnico del Sassuolo ha evidenziato come la squadra stia abbracciando la Serie A con la stessa fame di chi è tornato dal baratro. “Noi siamo contentissimi che si possa iniziare dove l’anno scorso all’inizio sognavamo di essere. Come ho già detto, ripeto, che meritatamente abbiamo ritrovato questa categoria e siamo stati contentissimi di averlo fatto con duro lavoro, grande dedizione, grandi sacrifici e grazie anche alle qualità dei ragazzi siamo riusciti poi a tornare dove volevamo tornare. Ora ci siamo dentro e si parte, si comincia. Vogliamo mantenere il filo delle motivazioni, dei valori che ci hanno contraddistinto nel campionato scorso, sapendo che ovviamente il livello si alza e si alzerà notevolmente. Però siamo convinti che alla fine avremo le qualità per poter provare a lottare fino alla fine e raggiungere quelli che sono i nostri obiettivi. Sapendo di dover passare attraverso le difficoltà, sapendo che ci saranno momenti belli, sapendo che saranno alternati anche a momenti difficili. Però la bravura di mantenere l’equilibrio e volta dopo volta andare alla ricerca di risultati belli, a volte sperati, a volte cercati. Però sicuramente con grande motivazione, grande entusiasmo, grandissima energia ci approcciamo a questo campionato difficile e cercheremo di farlo nel migliore dei nostri modi”, ha dichiarato, senza peli sulla lingua, ammettendo che il salto di livello potrebbe essere una bella botta per i suoi.
Sul fronte preparativi, Grosso non si è fatto illusioni sulla forma della squadra, con qualche assenza che puzza di scuse già pronte. “Siamo molto focalizzati sulla partita di domani. Arrivano i Campioni d’Italia: una squadra forte, una città forte, una società forte… lo sappiamo. Sono tutte cose che si ripeteranno e quindi non avrà neanche tanto senso ogni volta ridirle. Noi siamo focalizzati su quello che vogliamo fare, con chi lo possiamo fare. Abbiamo assenti, sono indisponibili Skjellerup che è sulla via del recupero, è indisponibile Thorstvedt, che all’inizio del ritiro pensavamo di poter accelerare, poi ci siamo accorti che invece non era il caso di farlo. Quindi abbiamo ritrovato la strada maestra che ci porterà, mi auguro, a un recupero nell’arco di qualche settimana. Ovviamente sapendo di dover recuperare un ragazzo che è fermo da tanti mesi, quindi poi gradualmente andrà re-inserito. Mancherà anche Edoardo Iannoni che è squalificato e salterà questa prima di campionato. Però ora non è la cosa più importante, la cosa più importante è prepararsi al meglio per cercare di fare una grande partita domani, conoscendo tutte le difficoltà del caso, però sapendo che ogni partita per noi sarà una grandissima opportunità.” Insomma, tra infortuni e squalifiche, il Sassuolo sembra un po’ zoppicante, ma Grosso insiste che ogni match è una chance per non fare figure da dilettanti.
Parlando del rinnovo di Berardi, il tecnico non ha risparmiato elogi, ma con un tocco di cinismo su quanto conti la lealtà in questo sporco gioco. “L’ho conosciuto l’anno scorso, lo conoscevo guardandolo. Ho sempre ammirato le sue gesta, perché comunque è un giocatore che ha fatto la storia di questo club, è arrivato da ragazzino, ha fatto tutta la trafila e poi ha fatto 11 anni in Serie A con grandissima qualità. Ha ottenuto traguardi grandissimi e quindi di quello che è il Domenico giocatore, potrei risultare anche banale perché tante cose le sapete, le vedete, le avete viste e mi auguro che le continueremo a vedere. A me piace sottolineare il Domenico che ho trovato l’anno scorso, perché era nel momento penso più difficile della sua carriera. Perché comunque veniva da un grandissimo grave infortunio e l’ho trovato con una ferocia e con la determinazione di voler recuperare e di voler provare a dare una mano ai suoi compagni. Mi ha fatto capire quanto è importante questo ragazzo all’interno di questa società e la società glielo ha riconosciuto. E lui so che è contentissimo di questo, quindi ce lo teniamo stretto. Ci focalizziamo sul presente e il presente ci dice che incontreremo una squadra fortissima. Però ripeto che ogni partita per noi sarà una bella opportunità, una grande opportunità di provare a raccogliere qualcosina e provare a mettere dentro quelle che sono le nostre qualità. Ho detto anche ai ragazzi che delle volte potrà anche non bastare il nostro massimo, però l’obiettivo è quello di riuscire sempre a darlo in mezzo al campo.” Berardi è il tipo di giocatore che non si piange addosso, e Grosso lo usa come esempio per motivare una squadra che sa di dover lottare contro giganti.
Per Grosso, questa è la prima giornata in Serie A da allenatore, e non si è nascosto dietro a false modestie. “Sarà una banalità, però mi sento sempre come se fosse la mia prima volta. Non sono ansioso per la categoria, sicuramente per me è una bella emozione poter affrontare questo campionato con questa società serissima e cercherò, come ho sempre fatto, di farlo nel migliore dei modi. Però non mi focalizzo sulle cose personali, sui numeri personali. So che sarà un esordio, ma per me poi ogni occasione è un momento di emozione, questa è la cosa bella che mi fa ancora avere quelle farfalle nello stomaco che mi accompagnano sempre durante il mio percorso e quindi. Sicuramente per me è bello ritrovare la Serie A, ritrovare questa categoria, la più grande categoria che c’è. E cercherò insieme ai ragazzi di onorarlo ogni volta nel migliore dei modi. L’obiettivo nostro è quello di riuscire a mantenere sempre grandissima lucidità in tutti i momenti della stagione.” Tra emozioni e pressione, sembra che il vecchio leone sia pronto a morder sanguinoso.
Sul possibile arrivo di Matic, Grosso ha giocato d’astuzia, evitando di sbilanciarsi troppo in un mondo dove le trattative sono piene di fregature. “Non è ancora ufficiale, quindi non mi entusiasma rispondere a riguardo. L’idea di Matic parte dal fatto che siamo consapevoli che la categoria richiede di alzare il livello, altrimenti non avrebbe senso avere categorie. C’è stata questa opportunità che mi auguro possa andare a buon fine, di un giocatore fortissimo, ovviamente alla fine del suo percorso, però ancora bello pieno per poter dare una mano e sostenere i tanti ragazzi che ci sono all’interno di questo gruppo. Vedremo quando sarà ufficiale, sicuramente ne parleremo meglio, però le idee nascono tutte da una condivisione tra me e la società, di dove si può fare meglio e come lo si può fare.” Se arriva, potrebbe essere la mossa che fa la differenza, ma non contateci troppo.
Quando si tratta di stile di gioco, Grosso non ha girato intorno al fatto che in questa lega spietata, l’equilibrio è tutto, senza fronzoli. “Io ero un ex numero 10 adattato a difensore, però nella mia carriera breve mi sono adattato in difesa. A parte gli scherzi, serve equilibrio mentale, poi ovviamente in campo è determinante riuscire a trovare gli equilibri giusti per resistere e creare le opportunità in ogni partita. Io mi riferivo a una lucidità mentale, un equilibrio mentale che ti fa stare dentro la tua stagione, che ti fa affrontare tutte le situazioni con equilibrio e lucidità di testa. Sempre pronti a lavorare, a cercare di migliorarsi per di volta in volta cercare di cogliere le occasioni che arrivano.” Niente di eroico, solo il duro lavoro per non affogare.
Sull’assenza di Lukaku nel Napoli, Grosso ha ammesso che è un colpo, ma con un cinismo da vero veterano. “Sì, sicuramente hanno perso questo ragazzo che è un ragazzo importante per loro, però non credo che gli manchino un’alternativa perché è una squadra forte e ha a disposizione tante qualità all’interno. La bravura nostra è essere quella di fare una partita da squadra, con grande energia e intensità, sapendo resistere ai momenti difficili e provando a essere più cinici.” Per il Sassuolo, è l’occasione per mostrare che anche i piccoli possono pungere.
Infine, su cosa chiedere ai suoi giocatori, Grosso è stato diretto: migliorare sempre, integrare i nuovi e non lasciare nulla al caso. “Lavoriamo tanto tempo insieme quindi cerchiamo sempre di andare a toccare tanti tasti, che possono essere tecnici perché poi i giocatori possono sempre migliorare a prescindere dall’età. E possono essere tattici perché poi quando ti arrivano dei ragazzi nuovi bisogna saperli far integrare e saper far loro riconoscere le situazioni di cui parlavo poco fa. Poi la bravura è quella di sciogliere le briglie in campo e riuscire a dimostrare quelle che sono le nostre caratteristiche.” E riguardo alla storia contro il Napoli, ha scrollato le spalle: “Queste sono delle fatalità, dei numeri, delle statistiche. Poi lasciano il tempo che trovano. A noi ci piace il campo, ci piace lavorare sul campo e ci piace provare a essere performanti lì.” In fondo, nel calcio, i numeri contano poco se non vinci sul prato verde.