Guardiola Decide di Prendersi una Pausa: Tra Vittorie e Crolli, il Catalano Punta su Sé Stesso #PepGuardiola #ManchesterCity #Calcio
Pep Guardiola, il mago del pallone che ha dominato l’Inghilterra, ha finalmente ammesso che è ora di staccare la spina dopo anni di trionfi e qualche figuraccia. Senza tanti giri di parole, ha confessato di aver bisogno di una pausa per concentrarsi su sé stesso, anche se sembra un lusso che solo i vincenti si possono permettere.
“Devo concentrarmi su me stesso”, ha detto in un’intervista a ‘GQ Hype’, spazzando via le voci su un nuovo incarico. “So che dopo questa fase con il City mi fermerò, questo è certo, è deciso, più che deciso – le parole del tecnico catalano – Non so per quanto tempo, un anno, due, cinque, dieci o quindici; ma ho bisogno di concentrarmi su me stesso, sul mio corpo…”. Nonostante il recente rinnovo del contratto con il Manchester City fino al 2027, dove ha collezionato sei Premier League e una Champions, l’ultima stagione è stata un mezzo disastro: qualificazione a fatica per la Champions e un’uscita imbarazzante dal Mondiale per Club contro l’Al-Hilal agli ottavi.
“Quando vinci sei Premier League, arriva un momento in cui crolli”, ha raccontato con una dose di realismo crudo. “È umano. Alla fine siamo arrivati in finale di FA Cup e siamo arrivati terzi, non dodicesimi come sarebbe successo se ci fossimo arresi: non è andata così male, già in prospettiva capiamo che non è stato tutto un disastro. Però ci sono stati mesi in cui non abbiamo vinto. E penso che sia salutare quello che ci è successo, tutti gli infortuni che abbiamo avuto ci hanno fatto capire cosa non ha funzionato. Penso che sarà positivo per i prossimi anni”. E sulle critiche? “Le critiche me le aspettavo – ha aggiunto Guardiola – ti danno energia. Sono gli stessi che mi dicevano che avevo vinto al Barcellona solo perché conoscevo la squadra, che quando sono arrivato a Manchester mi hanno detto che il calcio inglese era diverso. Nello sport non puoi vincere sempre e perdere fa parte del processo”.
Guardiola non ha risparmiato parole sul suo passato, dichiarando che l’avventura al Barcellona è “chiusa per sempre. È stata molto buona, ma è finita”. E su Lamine Yamal, il giovane talento, è stato chiaro: “Dobbiamo lasciargli fare la sua carriera – dice -. Solo il fatto che lo paragonino a Messi è una cosa enorme, come se dovessero paragonare un pittore a Van Gogh: che ci sia questo paragone è un segnale positivo, ma dobbiamo lasciargli fare la sua carriera”. In un mondo del calcio dove i paragoni sono facili e spesso ingiusti, Guardiola sembra aver capito che anche i geni hanno bisogno di un momento per respirare.