Miguel Gutierrez conquista Napoli: Un debutto da urlo e una città che vive di calcio #Napoli #ChampionsLeague #Gutierrez #SerieA
Miguel Gutierrez, il terzino sinistro del Napoli, ha condiviso le sue prime impressioni sull’esperienza in azzurro, e diciamolo pure, non è il solito giocatore che finge entusiasmo per fare bella figura. In un’intervista, ha parlato apertamente del suo arrivo e di come le cose siano andate fin qui, senza tanti giri di parole.
“Sono molto contento per questo inizio: la squadra, il tifo e tutta la città mi hanno accolto molto bene e ho molta voglia di giocare e di vivere questa avventura. Esordio a Milano? Era molto tempo che non giocavo una partita, erano passati 5 mesi: ho trascorso un mese qui ed è stato un mese molto duro di allenamento, ma penso che alla fine abbia dato i suoi frutti. Mentalmente ero concentrato e pronto e fisicamente mi ero preparato bene: è stato un buon debutto, anche se mi dispiace per il risultato. Per essere stata la mia prima partita dopo 5 mesi, penso sia stata positiva, soprattutto per aver giocato 90 minuti senza alcun tipo di fastidio.”
Parlando della sua prima grande notte al Maradona, Gutierrez ha descritto l’atmosfera della Champions League in modo che fa quasi invidia, anche se in fondo sappiamo che certe esaltazioni sono tipiche dei nuovi arrivati che non hanno idea di quanto possa essere caotica la vita qui. Ha ammesso che la partita contro lo Sporting è stata tosta, ma la squadra ha mostrato grinta, e oh, quei tre punti sono stati un bel colpo per un debuttante.
“Il giorno della partita di Champions ho visto le persone, lo stadio ed ho capito come si vive qui un giorno di Champions League. La verità è che è incredibile, è un qualcosa che non ho mai visto prima. La partita è stata impegnativa contro una grande rivale: abbiamo svolto una partita di personalità da parte di tutta la squadra. Sono contento per i tre punti, lo Sporting è una squadra con giocatori di grande qualità, ma noi siamo stati molto bravi. Abbiamo lavorato come una vera squadra, tutti insieme: questa è la chiave per raggiungere i risultati.”
Sullo spogliatoio e il suo nuovo ambiente, Gutierrez non ha risparmiato elogi, dipingendo un quadretto quasi troppo idilliaco per essere vero – come se tutti fossimo una grande famiglia felice.
Leggi di più su
Calcio
Potrebbe interessarti
Pasquale Marino sfida Conte: “Adotta il 4-3-3 e togli De Bruyne”
Tre rigori falliti dalla Roma: Totti ironico, “Solo noi riusciamo in queste cose”
Troise: “Napoli evoluto contro lo Sporting, ma guai a isolare De Bruyne e Lobotka”
Giubilato spinge Gutierrez al Napoli: “È del Sud e ha potenziale, ma deve affinare il gioco”
“Lo spogliatoio è spettacolare, le persone qui mi hanno accolto fin da subito. È come una famiglia e questo è molto importante per un giocatore che arriva da fuori. Lavorare con Conte ed il suo staff è un privilegio per me: hanno vinto tanto. È una grande sfida per me: questo allenatore può aiutarmi a migliorare molto sugli aspetti tecnici e tattici.”
Quando si tratta del suo ruolo in campo, Gutierrez si descrive come un tipo versatile, uno che ama l’attacco e non si limita a difendere come certi dormiglioni. È pronto alla sfida, e francamente, in una squadra come il Napoli, se non sei dinamico te la fanno sudare.
“Che giocatore è Gutierrez? Un giocatore a cui piace molto il gioco offensivo, sono dinamico. Mi piace giocare all’interno del campo, ma anche all’esterno: mi adatto molto alle situazioni e a ciò che mi chiede il mister di fare. Penso che sarà impegnativo lavorare qui, perché sono in una squadra di alto livello, ma ho una grande sfida davanti a me e sono pronto a crescere.”
Non manca di menzionare le sue abitudini, come giocare da subentrante o persino segnare gol, cose che ha fatto al Girona senza tanto chiasso. E sulla musica, è un classico: roba carica prima delle partite, tranquilla per rilassarsi – niente di rivoluzionario, ma almeno è onesto.
“Giocare entrando nel campo? Lo facevo già al Girona, l’ho fatto per 3 anni. Non è niente di nuovo per me, mi piace farlo. Spero anche di fare qualche gol, ma la cosa più importante per me è aiutare la squadra ed essere a disposizione di tutti.”
“Che musica ascolto? Dipende dal momento della giornata. Prima di una partita ascolto musica più intensa, ritmata e che possa darmi la carica giusta. Se invece sono a casa a rilassarmi, metto musica più tranquilla.”
Infine, sulla vita a Napoli, ammette che i primi giorni sono stati un po’ duri, essendo il suo primo passo fuori dalla Spagna, ma ora si sente a casa tra gente che vive e respira calcio. È motivato, e in una città dove il pallone è una religione, questo ragazzo potrebbe diventare una sorpresa gradita – sempre che regga il ritmo senza lamentarsi troppo.