Rasmus Hojlund e i suoi idoli: un’intervista che non le manda a dire
Rasmus Hojlund, l’attaccante del Napoli, si apre in un’intervista senza filtri, ammettendo che per sfondare al Manchester United o al Napoli non basta il talento puro – e chi se la tira troppo rischia di cadere. Ecco cosa ha rivelato sul suo idolo e la sua etica del lavoro. #Napoli #Hojlund #Calcio
Nell’intervista a Repubblica, Hojlund ha toccato il tema dei suoi idoli, sottolineando come non si senta mai il più dotato del gruppo. Lui è di quelli che preferisce il sudore alla fortuna, e non ha peli sulla lingua nel dire che per arrivare in alto devi essere tosto. “Non è presunzione. Nella mia carriera non mi sono mai sentito il più talentuoso del gruppo, anche se per giocare nel Manchester United o nel Napoli devi essere un attaccante di un certo livello. Ma io ho sempre dovuto lavorare più duramente di altri e ne sono consapevole. Ecco perché Cristiano è il mio idolo: lui vuole sempre migliorarsi e si impegna per diventare più bravo”.
Parlando poi delle sue ambizioni personali con la maglia azzurra, Hojlund non nasconde le sue carte, puntando dritto al bersaglio grosso senza false modestie. Vuole migliorare e lasciare il segno, ma sa che c’è ancora strada da fare per diventare un bomber di razza. “Voglio diventare un attaccante che segna tanti gol. Negli ultimi anni sono migliorato molto nel mio ruolo e penso di avere già delle qualità, ma ho ancora tante cose da imparare”. In un mondo del calcio pieno di chiacchiere, le sue parole arrivano come un pugno: se non ce la metti tutta, non vai da nessuna parte.
- 26 Settembre 2025 - 11:26
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