Hojlund felice a Napoli: il danese non ha dubbi sul suo futuro al sud! #Napoli #SerieA #Calcio
Rasmus Hojlund, l’attaccante che non si tira indietro, ha parlato chiaro nella sua intervista al quotidiano Repubblica, confermando di essere ben sistemato dove si trova. Insomma, niente storie di trasferimenti improvvisi o drammi da star del calcio – lui sta bene qui al sud, e pazienza per chi pensa che i danesi preferiscano posti più “freddi”.
Il giocatore ha condiviso i suoi obiettivi per la stagione, “Io spero di fare tanti gol e assist, per aiutare i miei compagni. Dobbiamo migliorare sempre, ma stando concentrati su una partita alla volta”. Niente di rivoluzionario, eh, ma almeno è onesto: gol e assist, perché alla fine è questo che conta nel calcio, non le chiacchiere.
Parlando del suo rapporto con l’allenatore, Hojlund ha ammesso senza filtri qualche difficoltà linguistica. “Lui sa che devo migliorare il mio italiano e me lo chiede in continuazione, preoccupato di farsi capire. “È chiaro? È chiaro?”: sono le parole che usa più spesso con me. Io gli rispondo sempre di sì, ma se ho un dubbio chiedo ai compagni”. Beh, tipico di certi allenatori rompiscatole, sempre lì a controllare se capisci o no – ma almeno fa ridere.
Guardando alla prossima sfida contro il Milan, Hojlund non si è risparmiato: “Molto importante: affronteremo una squadra davvero forte, che sembra stia giocando bene con il suo nuovo allenatore. Ma andremo lì per cercare di ottenere il massimo. Scendere in campo con lo scudetto sulla maglia è una responsabilità, oltre che un privilegio”. Diciamolo, è una di quelle partite dove se perdi, ti becchi critiche da tutti, ma lui sembra pronto a non fare figuracce.
Infine, sul legame con Napoli e i suoi tifosi, Hojlund è stato entusiasta, forse un po’ troppo per i gusti di chi critica il folklore del sud. “Qui c’è una cultura calcistica speciale, l’ho avvertita subito quando sono venuto a Napoli per la prima volta da avversario, con l’Atalanta. I tifosi erano pazzi e molto appassionati, questo li rende diversi dagli altri. La città è veramente bella, il clima è meraviglioso. Ma ho soprattutto trovato un ambiente familiare, quello di cui avevo bisogno a questo punto della mia carriera”. Insomma, i napoletani sono “pazzi”, e in questo mondo di calcio tanto politically correct, fa quasi piacere sentirselo dire apertamente – un’ambiente familiare che, chissà, magari include anche un po’ di sano caos meridionale.
- 26 Settembre 2025 - 07:46
- 26 Settembre 2025 - 07:35
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