martedì, Settembre 16, 2025

Da non perdere

Champions League irrompe oggi: 6 partite da urlo, addio vita reale!

La Champions è di nuovo qui: azione europea con...

Vice di Conte: “Napoli è come la mia vecchia Juve, ma con più folklore partenopeo”

Angelo Alessio elogia il Napoli di Conte: identità chiara...
PUBBLICITA

i quattro gol di Osimhen, Spalletti se ne fotte del turnover, gli insulti choc a Maradona e la decisione su Kvara

Il Napoli batte lo Spezia con gli scatenati Kvaratskhelia e Osimhen. Spalletti conferma la squadra che aveva battuto la Roma.

Zero ai miserabili che infangano la memoria di Maradona, umiliati tre volte. Prima della gara, quando Osimhen ha dato loro una lezione di vita e semplicità, inerpicandosi sino un curva per scusarsi con una tifosa per una pallonata. Durante la gara, con i cori che certificano un sottosviluppo che è già una condanna peggiore del 41 bis. Dopo la gara, con le tre reti che sanno di lezione. La vita è uno specchio: se ci vomiti odio non ricevi in cambio nulla di buono.

Uno l’assist, che più che altro è manifesto ideologico: Kvara che solo davanti al portiere concede il bis a Osimhen, Victor che col dito indica il compagno per dire al mondo ‘È suo’ che è meglio di un gol. La rinuncia che si fa gioia, il passo indietro del singolo che diviene rincorsa per il collettivo. Come togliersi una costola e non avere rancori, non come Adamo con Eva insomma.

Due palloni sgonfi nei primi 12’: ci hanno provato così a fermare quei due demoni nati a 8910 km di distanza, che il fato ha accoppiato sullo stesso rettangolo di gioco. Da Lagos a Tblisi, fino a Napoli col fiato sospeso: 27 gol e 18 assist nello spazio di un abbraccio. A stringersi sono Victor e Khvicha, che al prossimo Festival potrebbero cantare ‘Siamo la coppia più bella del mondo’ senza timori di smentita.

Tre reti per tre punti mica così scontati. Lo Spezia è spigoloso, il campo con le misure da calciotto che toglie respiro alla manovra, i precedenti del passato ad evocare cattivi pensieri. Il Napoli di quest’anno ha la pazienza delle madri, che sperano in risposte differenti a domande che ti fanno da una vita. Al Picco gli azzurri mettono un primordiale insegnamento: “dalle e dalle, se piega pure ‘o metalle”. Prima piegati, poi spezzati (Spezzare lo Spezia suonava bene). “E pure quest’anno lo Spezia se lo semo levato dalle palle”.

Quattro cambi, tre cambi, sette cambi: alla fine zero cambi. Spalletti smentisce, smorza, accolte sul nascere le voci sul turnover in vista della Champions. Se ne fotte del turnover Luciano, sceglie gli stessi 11 della Roma e lo fa con uno scopo ben preciso: il Napoli non molla, nulla. Niente. Mai. Ha solo il Napoli come riferimento, non le altre. Non è una corsa a tappe, è diventato un record dell’ora. Cannibale, come Eddy Merckx: “Pedala. Tanto o poco, o finché te la senti. Ma pedala”.

Cinque ore a +16 (in attesa del derby di Milano), dopo l’estate rovente degli A16. Mefistofelica ironia della sorte, il premio ad un lavoro fatto con serietà. Il campionato falsato non è quello che sta dominando il Napoli. I campionati falsati sono quelli, eventualmente, in cui è stata alterata la competizione comprando calciatori che non si potevano acquistare. Non ci provate nemmeno a inquinare quest’acqua cristallina che si fa onda pronta a travolgere il pallone dal suo torpore.

Sei i rigori stagionali assegnati al Napoli e finalmente habemus rigorista: fumata Kvara. È il georgiano l’eletto, con la benedizione dopo il conclave pure di Spalletti. Dal dischetto va il 77: lo sguardo, la postura, la precisione della parabola confermano la bontà della scelta. Solo lui può tirare un rigore come se fosse una punizione a giro. Noblesse oblige.

Sette alla solidità complessiva, col nono clean-sheet in campionato per Meret e soci. Nel nuovo campionato che doveva iniziare a gennaio, dopo il ko con l’Inter per gli azzurri 2 reti subite e 14 reti segnate in 5 gare (tutte vinte). È un Napoli che ti consuma, che agisce sul respiro dell’avversario e ti prende per soffocamento. “I serpenti boa ingoiano le prede tutte intere, senza masticarle”: questa squadra è l’essenziale visibile agli occhi. Ci perdonerà per la parafrasi il Piccolo Principe.

Otto al contorsionista Kvaratskhelia. Pioniere di spazi che non esistono, che non appartengono all’immediata comprensione degli altri umani. Si flette, si piega, ma mai si spezza, addomestica palloni imbizzarriti, disorienta avversari terrorizzati, lascia sulla corsia i segni  profondi dei pneumatici come Ghost Rider. C’è una partita nella partita, uno spettacolo nello spettacolo, un’attesa nell’attesa quando il pallone transita dalle parti Kvara e tu sai che la meraviglia sta bussando alla tua porta. “La bellezza non può essere interrogata: Regna per diritto divino”. Soprattutto quando si abbina ad una sbalorditiva efficacia.

Nove a colui “che sopra gli altri com’aquila vola”. Osimhen frantuma un’altra legge della fisica, omaggia Michael Jordan veleggiando nell’etere ligure come spinto dal dio del vento. L’epigrafe di Raffaelo Sanzio al Pantheon recita: “Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta”. Lo stesso timore che la natura prova osservando le imprese di Victor il conquistatore, che ha segnato 14 gol dalla decima alla ventunesima giornata. Gli sta pure stretta questa Serie A per quanto è forte: Osimhen über alles.

Dieci a ad una squadra che non conosce il senso di sazietà. ‘A famme nun tene maje suonno’ ricorda l’armata di Spalletti, che trova anche da chi subentra per pochi minuti una disponibilità al sacrificio vista poche volte. Questa storia del ‘sogno scudetto’ ha stufato: qui non c’è niente da sognare. Qui c’è da prendere atto, di una superiorità a tratti imbarazzante. Il Napoli non vuole solo vincere questo scudetto. Il Napoli è pronto ad aprire un ciclo con una banda in cui talento e ambizione si rintracciano in egual misura.

Continua a leggere

Ultim'ora

Champions League irrompe oggi: 6 partite da urlo, addio vita...
Bucchioni avvisa: Milan è una mina per lo Scudetto, già...
Vice di Conte: “Napoli è come la mia vecchia Juve,...
La notte dei giganti: lo scontro brutale dei colossi sul...
Como, Fabregas implora pazienza: “Non siamo il Napoli, qui i...
Manchester City-Napoli: Il dilemma di Conte e le grane di...
Canovi attacca: Juventus non può essere anti-Napoli con quella difesa...
Stramaccioni esalta i Fab Four: un gioiello del calcio, si...
Marolda conferma: Conte ha sistemato quel grosso intoppo contro la...
Napoli e Juventus perfette dopo tre giornate: Gli altri arrancano...
Bagni: City ha trovato buchi facili con United, ma Napoli...
Como si auto-sabotata nel recupero: espulsione e pareggio con il...
Lo Monaco snobba Lucca a 35 milioni: “Non mi entusiasma,...
Iori su Dazn: Hojlund è più esplosivo, Lukaku ha perso...
Garbo: “Se il Napoli è questo, Serie A è già...
Zazzaroni blinda Chivu: “Niente esonero, stop alle lamentele”
Adani esalta Hojlund come Lukaku ringiovanito e dominante sul campo
Impallomeni esalta Allegri: la sua “Contata” è una mossa audace,...
Guardiola travolto da infortuni prima del big match con l’Arsenal:...
Tacchinardi attacca il caso Thuram: “Evitabile, io e mio fratello...
Mazzantini: “Basta caos tra portieri, il titolare merita il comando...
Sosa entusiasta: “Una prestazione che mi fa sognare, l’anno scorso...
Padalino: “Analizzare Fiorentina dopo il Napoli? È pura follia”
Brocchi frena l’entusiasmo: “Hojlund? Aspettiamo e vediamo se questa fame...
Cremonese di Nicola resta imbattuta: un pareggio soporifero 0-0 con...
Conte doma Guardiola: il tecnico italiano padroneggia lo spagnolo sul...
Sorrentino bacchetta Milinkovic: “Errore da manuale, scende in ritardo e...
Verona-Cremonese, formazioni: Vardy out, Zerbin parte titolare e promette scintille
Luis Enrique snobba la panchina e opta per la tribuna...
Chiariello attacca: “Una parte di tifosi non regge il passo...
Ultim'ora
16 Settembre 2025 - 07:04 — Ultima alle 07:04
  1. Oggi