Guida torna al San Paolo: un fischietto pentito o una mossa astuta?
Ricordate le parole di Marco Guida che avevano fatto bollire il sangue ai tifosi azzurri? In aprile, l’arbitro di Torre Annunziata aveva scatenato il putiferio dichiarando: “Ho deciso di non arbitrare a Napoli poiché il calcio viene vissuto in maniera diversa da altre città come Milano”. Una frase che puzza di snobismo, come se la passione partenopea fosse un difetto anziché il cuore pulsante del nostro calcio.
Ora, a distanza di quattro mesi, Guida indossa di nuovo i panni del direttore di gara per un’amichevole del Napoli a Castel di Sangro. Un test innocuo, sì, ma che profuma di ripensamento: forse ha capito che evitare Napoli è come rifiutare un caffè al Gran Caffè Gambrinus – una sciocchezza imperdonabile.
Non stupitevi se i napoletani lo accolgono con fischi e battute: da queste parti, il calcio non è un asettico spettacolo milanese, ma vita vera, con urla, lacrime e qualche “vaffa” ben piazzato. Pensate a come altri arbitri, nel passato, si sono arresi alla pressione o hanno favorito squadroni del nord – qui, almeno, Guida potrebbe riscattarsi.
Ma attenzione, tifosi: è un passo avanti o solo fumo? Se è un segnale per il campionato, bene; altrimenti, restiamo guardinghi, perché a Napoli non si dimentica chi ci snobba. Forza azzurri, che questo sia l’inizio di partite giuste, non di polemiche.