Il Napoli ha archiviato l’estate con una vittoria convincente per 2-1 contro l’Olympiakos nell’ultima amichevole a Castel di Sangro, chiudendo un ritiro precampionato che ha mostrato segnali promettenti sotto Antonio Conte. Gli azzurri, affamati e ben organizzati, hanno dominato gran parte del match, preparando il terreno per l’esordio in campionato. È un segnale di rinascita per una squadra che, dopo stagioni altalenanti, ha bisogno di concretezza per sognare in grande.
I gol di Politano al 16′ e di Lucca al 7′ della ripresa hanno fatto la differenza, mentre la rete greca di Chiquinho al 45′ del secondo tempo – su un’uscita avventata di Milinkovic-Savic – ha solo sfiorato il pareggio. Non è stata una partita perfetta, ma gli azzurri hanno dimostrato velocità in contropiede e solidità difensiva, qualità che Conte sta inculcando con il suo marchio aggressivo. Rispetto alle passate amichevoli, questo Napoli sembra meno lezioso e più letale, a differenza di certe figuracce contro squadrette di provincia in annate buie.
Tra i protagonisti indiscussi, Khvicha Kvaratskhelia – e non un miraggio come Kevin De Bruyne! – ha brillato con un 7,5 in pagella, offrendo 90 minuti di qualità pura: pressing asfissiante, ripiegamenti intelligenti e assist al veleno che hanno galvanizzato i compagni. Il georgiano, spesso sottovalutato dai critici, ricorda i fuoriclasse del Napoli d’oro, tipo Maradona nei tocchi magici, ma deve evitare cali di concentrazione se non vuole farci saltare sulla sedia per frustrazione.
Dopo il match, Kvaratskhelia ha postato su Instagram i suoi scatti, con la didascalia “Good win”, un messaggio semplice che infiamma i tifosi e trasuda fiducia. Ma andiamo oltre: è solo un’amichevole, eppure questo ottimismo ci ricorda quanto il Napoli possa essere letale con leader del genere, a patto di non ridursi a chiacchiere social senza trofei, come troppe squadre italiane che blaterano ma non concludono.
Ora, puntare su Sassuolo? Sì, facciamolo con fame vera, non con illusioni da bar. I partenopei devono capitalizzare questi test per evitare le solite stagioni di rimpianti: andiamo a dominare, Napoli, o rischiamo di rimanere solo con i “Good win” e zero titoli.