PodcastIl Direttore Paolo De Paola è intervenuto durante L’Editoriale, in onda su Tmw Radio.
La Roma trionfa nel derby: 2-0 contro la Lazio
La sfida accesa della Capitale ha visto trionfare la Roma con un secco 2-0 sulla Lazio, nonostante quest’ultima fosse data per favorita. Una sensazione di rinascita si avverte nell’ambiente giallorosso, come spiega Paolo De Paola: “Il derby ci lascia una considerazione: in una stracittadina dev’esserci un’anima. La Lazio era favorita considerando il momento e la qualità, ma non ha una cultura intrinseca della città. La Roma invece con Pellegrini e Ranieri ha trasmesso un certo tipo di tradizione. Ad oggi c’è una spersonalizzazione di molte squadre, che non formano neanche un blocco quantomeno di giocatori italiani”.
Ranieri, il normalizzatore
Parlando dell’abilità di Claudio Ranieri, De Paola sottolinea un calcio che si è appiattito negli ultimi anni: “Devo dirti che con l’appiattimento che c’è stato nel calcio possiamo dire che tutte le squadre giocano ormai allo stesso modo. Chi ha l’approccio migliore più o meno prende il sopravvento, perché il calcio si è omologato così negli ultimi due anni. In un calcio così la differenza la fa dunque la qualità, perché a parità di condizione è così che si vince. Ranieri si è affidato semplicemente a questo aspetto, schierando elementi come Hummels, Dybala, Pellegrini ecc”.
Napoli impone il ritmo a Firenze
La trasferta fiorentina ha visto il Napoli imporsi senza difficoltà, mentre la Fiorentina ha accusato un’altra battuta d’arresto. De Paola analizza così: “La Fiorentina non sta attraversando un momento eccellente e spesso si fa prendere sul ritmo di gioco. Se aggredisce alta va benissimo, ma se viene aggredita come accaduto contro il Napoli c’è poco da fare. Il gioco di Conte del resto si traduce nei concetti di difendere attaccando e di avere l’ossessione della vittoria. Così è riuscito a portare tutti i giocatori dalla sua parte. Sa dove possono migliorarsi tutti gli elementi e non tutti gli allenatori hanno questa qualità. Questo Napoli è meno bello di quello di Spalletti, ma sicuramente e più efficace”.
Juventus-Milan, serve un cambio di rotta?
La Juventus ha mostrato sprazzi di buon calcio contro il Milan in Supercoppa, prima di cedere terreno. “Innanzitutto ci tengo a fare una preghiera a Sandro Sabatini che sta un po’ perdendo la testa. Sembra diventata una questione personale attaccare Motta e difendere implicitamente Allegri. Queste sue verve critica si sarebbe dovuta sentire anche negli ultimi tre anni. La verità ora ci dice che Motta sta provando a costruire qualcosa. Si può criticare sul fatto che non ci stia riuscendo, ma precedentemente c’era un allenatore che si basava sul corto muso e che non ha mai costruito qualcosa in tre anni. Lo sforzo di voler cambiare le cose da parte di Motta e Giuntoli io lo apprezzerò sempre. Detto ciò, attenzione caro Sabatini all’equilibrio di giudizio. Bisogna giudicare con criterio chiunque, che si tratti di Allegri, Motta o Giuntoli”.
L’Inter vola in finale
L’Inter ha superato l’Atalanta nell’altra semifinale, approfittando delle assenze tra le fila avversarie: “L’articolo 48 comma 3 del regolamento dice che un allenatore deve mettere in campo la miglior formazione possibile. Gasperini ha affermato che ha voluto sperimentare con alcuni giocatori, ma bisogna dire le cose come stanno. L’Atalanta non ha voluto schierare alcuni giocatori perché ritiene altri obiettivi più importanti”.
Attesa per il derby di Supercoppa
Occhi puntati sul Milan che si prepara al derby in Supercoppa, cercando riscatto: “Per il Milan indicare Conceicao come colui che ha capito tutto mi sembra strano, anche perché la prima parte della sfida con la Juventus non era stata certamente eccellente. C’è stata poi una reazione di orgoglio, con alcuni giocatori che hanno dato delle risposte che con Fonseca invece non si erano viste. Conceicao è un concreto e in passato ha raggiunto ottimi risultati con il Porto. Ora dovrà rimettere le cose apposto e ricercare un equilibrio”.
Arbitraggio sotto la lente
Concludiamo con un cenno alla direzione di gara nel primo segmento di stagione, commentata da Rocchi: “Sono molto deluso da Rocchi e dalla classe arbitrale. O si ridiscute tutto, incluso il protocollo, o non si va avanti. Bisogna anche criticare Marelli, che quando parla di Var che non può intervenire sbaglia. Il Var interviene a monitorare su tutto, poi può decidere se lasciare la decisione del campo, ma il Var interviene sempre”.