Un notaio di Verona ha recentemente raccontato al quotidiano L’Arena un episodio determinante accadutogli nel 1984, durante una partita con il Napoli. Quell’evento, accaduto esattamente 40 anni fa, è rimasto impresso nella sua memoria e ha segnato una delle pagine più difficili della sua vita.
Un Ricordo Di Dolore e Coraggio
Il calcio, purtroppo, coinvolge anche episodi spiacevoli tra tifoserie. Gabriele N., notaio di Verona e tifoso appassionato dei gialloblu, ha condiviso la sua esperienza legata allo Scudetto dell’Hellas nel 1984/1985. Ha raccontato di essere stato accoltellato durante una partita Verona-Napoli al Bentegodi:
> “Mi sono trovato nel momento sbagliato e nel posto sbagliato. Dalla gioia della vittoria, al dolore in ospedale. Non stavo bene. E cercai di andarmene qualche minuto prima della fine della partita. C’era un’atmosfera pesante ma nulla faceva presagire la guerriglia. Ero con la mia Vespa all’altezza della Pizzeria Olimpia, stavo tornando a casa e mi ritrovai a terra in un secondo. Erano in molti, forse una decina, uno di loro mi strappò la catenina del battesimo e fra calci e pugni me la ripresi. Intervenne in mio aiuto il “Baffo” Fanini, evitò guai peggiori.”
Solidarietà e Ricordi Positivi
Nei giorni successivi all’incidente, Gabriele ha ricevuto la visita di capitan Roberto Tricella, che si fermò a parlare con lui e gli altri feriti per oltre mezz’ora, parlando della vicinanza e del supporto che si dava all’epoca, sottolineando che allora c’era molta sostanza:
> “I giorni successivi venne a trovarci a me e agli altri feriti, capitan Roberto Tricella. Rimase a parlare con noi oltre mezz’ora. Credo che ci portò un gagliardetto o qualcos’altro. All’epoca non si usava e poi, diciamolo, c’era molta sostanza. Il “Trice” e i suoi compagni erano uomini prima di essere calciatori. Uomo decisivo per la vittoria? Dico Osvaldo Bagnoli senza pensarci. È stato determinante. Hanno dato il meglio pure giocatori come Sacchetti, Volpati e Bruni, non solo i vari Briegel, Galderisi, Fanna o Elkjaer.”
Infine, Gabriele ha riflettuto sull’atmosfera di quei giorni e sull’impressionante resilienza e spirito di squadra mostrato dal Verona:
> “Sai cosa c’era nell’aria? Quella sensazione che il Verona prima o poi avrebbe vinto la gara o pareggiata. Un esempio è stata proprio Verona-Napoli. In quella partita si vide una società pronta, un gruppo organizzato e l’altra squadra che aveva solo il grande Diego Armando Maradona. Poi negli anni, sarebbero cresciuti anche loro. Quel 1984/’85 resterà magico per tanti motivi e non solo per i gol del Nanu o le parate di Garella. C’era un’altra città e altri valori nella vita quotidiana.”