Raspadori saluta Napoli: un affare d’oro, ma il dopo fa tremare i polsi
È fatta per il trasferimento di Giacomo Raspadori all’Atletico Madrid. Questa notizia, che sa di arrivederci inevitabile, porta in dote 26 milioni di euro nelle casse di Aurelio De Laurentiis, bonus inclusi – una cifra che, va detto, fa brillare gli occhi a noi partenopei, sempre affamati di mosse intelligenti sul mercato. Ma tra l’euforia e il portafoglio, sorge la domanda: è davvero un addio indolore per una squadra che, sotto Gattuso o Spalletti, ha visto partenze ben più dolorose?
L’operazione è un classico del Napoli: vendere un talento per reinvestire, come ai tempi di Higuain o Callejon, ma stavolta il rischio è alto. Raspadori, con la sua versatilità, lasciava speranze di un progetto solido; senza di lui, il reparto offensivo rischia di ballare, specie dopo stagioni altalenanti. I tifosi veri lo sanno: non bastano i milioni se finiamo con un buco in attacco, come capitò con le cessioni a vuoto del passato.
E poi c’è il casting per il sostituto, con il “sogno” Jack Grealish del Manchester City – un idea che puzza di utopia, considerando il suo stipendio monstre da 15,6 milioni di sterline a stagione, quasi 18 milioni di euro. Dài, svegliamoci: chi se lo può permettere un inglese strapagato e fuori dai piani di Guardiola? Sembra più una fantasia da bar sport che una mossa concreta, roba da farci ridere amaramente mentre pensiamo ai bei tempi di Maradona, quando si comprava con astuzia, non con sogni irrealizzabili.
Le alternative? Federico Chiesa, in uscita dal Liverpool (se è vero, un’occasione da non sprecare), il brasiliano Kevin dello Shakhtar a 35 milioni o il norvegese Nusa del Lipsia che ne vale 50. Ognuna ha pro e contro: Chiesa porta velocità, Kevin fame, ma Nusa? Un altro investimento salato che rischia di farci rimpiangere errori come quelli con i baby fenomeni sovrastimati. Il Napoli deve scegliere con furbizia, non rincorrere mode.
Insomma, appassionati, teniamoci stretti i 26 milioni, ma discutiamone: è l’ora di un colpo da urlo o un altro passo falso? Se De Laurentiis non centra il bersaglio, potremmo rivivere incubi da medio classifica, e nessuno vuole quello. Forza Napoli, sempre!