Insigne e il richiamo del San Paolo: un’estate di speranze tradite per noi napoletani #ForzaNapoli #InsigneTornata
Ah, che rabbia e nostalgia mi prende ogni volta che ripenso a quella scorsa estate, quando Lorenzo Insigne, il nostro eterno capitano, ha provato a bussare alla porta del Napoli per verificare se c’erano le condizioni giuste per fare ritorno a casa. Immaginatevi noi tifosi, con il cuore gonfio di passione partenopea, che ci siamo illusi di rivederlo sfrecciare sul prato verde come ai vecchi tempi, con quelle serpentine che ci facevano saltare in piedi al San Paolo. Era un’opportunità per riunire la famiglia, per far sentire di nuovo quel legame profondo che lega un giocatore alla sua terra, alla sua gente.
Ma poi, come spesso capita in questo mondo del calcio così imprevedibile e a volte crudele, è arrivato il nulla di fatto. Niente trattative concluse, niente abbracci sotto la curva, solo silenzio e delusione. Da vero napoletano, mi domando: come è possibile che una storia d’amore come quella tra Insigne e il Napoli non trovi il modo di rinascere? Lui, che ha dato anima e corpo per questa maglia, meritava di più di un semplice “vediamo se si può”. È una ferita che brucia, perché noi non siamo solo tifosi, siamo parte di una comunità che vive e respira per il Napoli. Quel “nulla di fatto” suona come una beffa, un’occasione persa che ci lascia con il rimpianto di ciò che poteva essere.
Eppure, nonostante tutto, non perdo la speranza. Il calcio è fatto di colpi di scena, e chissà che un giorno non si riaccenda la fiamma. Forza Napoli, sempre e comunque – perché qui a Napoli, l’amore per la squadra è più forte di qualsiasi delusione. Che questa storia serva da lezione: i nostri eroi meritano di tornare a casa, e noi saremo qui ad aspettarli con la solita passione irrefrenabile.
