Chivu si sbottona su campo e squadra prima dello scontro con l’Urawa: "Vediamo se questo campo sintetico regge il ritmo dei veri duri" #Inter #MondialePerClub #CalcioCheConta
Il tecnico dell’Inter, Cristian Chivu, ha rilasciato dichiarazioni a DAZN in vista della partita contro l’Urawa Red Diamonds al Mondiale per Club, toccando vari aspetti tattici e motivazionali. Con un tocco di realismo crudo, ha affrontato le condizioni del campo e la forma dei suoi giocatori, senza peli sulla lingua.
Chivu ha prima discusso del Lumen Field di Seattle, minimizzando le preoccupazioni ma con un velo di scetticismo. "Io faccio l’allenatore. So che è un campo sintetico e che per ora probabilmente hanno messo l’erba di sopra. Sembra un campo regolare e buono per giocare a calcio".
Passando alla seconda partita, l’allenatore ha evidenziato il focus sui punti di forza della squadra, non lesinando commenti sulla stanchezza accumulata. "Io mi concentro sulle cose che sappiamo fare e che possono mettere in difficoltà l’avversario. Mi concentro sulla tenuta fisica e mentale perché non dimentichiamoci che questi ragazzi vengono da nove mesi di battaglie, di partite ogni tre giorni e non è mai semplice poi a giugno affrontare questo tipo di partite. Però vedo carattere e orgoglio da parte loro e mi fa piacere perché ho visto giorni di allenamenti fatti con intensità ed energia, con quello che gli è rimasto dentro perché anche se non è tanto cercano di fare il massimo".
Sul fronte offensivo, con l’assenza di Thuram, Chivu ha fatto un ritratto diretto del giovane Pio Esposito, rimarcando la sua evoluzione. "Pio l’ho conosciuto ragazzino, nell’U14, aveva 13 anni e mezzo e siamo cresciuti insieme si può dire. Poi ho avuto il piacere di allenarlo in Primavera dove è diventato il mio capitano e ha fatto anche la differenza a fine stagione, ha fatto la differenza da capitano. Poi ha giocato in Serie B dove è maturato calcisticamente e umanamente. Mi fa piacere rivederlo, lo vedo sempre motivato e sul pezzo. Sono due giorni che si allena, torna dal piccolo problema al collaterale, io non vedo l’ora di vederlo in campo".
Infine, riguardo a Calhanoglu e le speculazioni di mercato, Chivu ha lodato la sua leadership, tagliando corto sulle chiacchiere esterne. "È uno dei leader di questo gruppo e si vede. Anche se non è in campo, il suo modo di fare, di essere nel gruppo mi fa piacere perché è sempre coinvolto. È un po’ preoccupato per l’infortunio, sta cercando di riprendersi al meglio. Per quanto riguarda il mercato non ho avuto modo di parlare con lui e non so cosa sia vero o no, ma quello che vedo è che la sua massima partecipazione nel gruppo e nel torneo. Sta cercando di recuperare prima possibile per mettersi a disposizione della squadra".
In sintesi, Chivu trasmette un misto di fiducia e realismo, pronto a guidare l’Inter in questa sfida globale, dove il calcio non ammette scuse per la fatica accumulata.