Josep Martinez, secondo portiere dell’Inter, si è raccontato in un’intervista su La Repubblica, condividendo esperienze e aspirazioni legate alla carriera e ai colleghi di squadra. Tra aneddoti personali e sfide sportive, Martinez ha svelato alcune curiosità del suo percorso calcistico e della sua visione per il futuro.
Un soprannome curioso
Martinez ha rivelato il curioso soprannome affibbiatogli dal padre: «Mi chiamava così papà, fumatore, perché ero sempre per terra. Mi lanciavo, mi rotolavo, spesso con una palla». Un dettaglio che mette in luce la sua passione per il ruolo di portiere sin da piccolo.
Ispirazioni e prime esperienze
Inoltre, Martinez ha condiviso un aneddoto legato alla sua infanzia: «A cinque anni ero già in porta, con i bambini più grandi. Andavamo a vedere il Valencia e guardavo solo i…». Questo è un chiaro segnale dell’inizio precoce della sua dedizione al calcio e della capacità di confrontarsi con situazioni impegnative già in tenera età.
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Raccontando degli allenamenti, Martinez ha spiegato quanto l’esperienza e l’osservazione di altri grandi giocatori abbiano influenzato il suo stile di gioco e alimentato la sua voglia di migliorare ulteriormente le proprie abilità con la squadra nerazzurra.
«Inter, vogliamo vincere tutte le partite! Sommer? Per me è un modello…»
Martinez si racconta: «Inter, vogliamo vincere tutte le partite! Sommer? Per me è un modello…» Le parole del portiere nerazzurro
Intervistato sulle colonne de La Repubblica, Josep Martinez, secondo portiere dell’Inter, ha parlato cosi:
IL SOPRANNOME “COLILLA”- «Mi chiamava così papà, fumatore, perché ero sempre per terra. Mi lanciavo, mi rotolavo, spesso con una palla»,
PROVE DI PARATE IN TUFFO?– «A cinque anni ero già in porta, con i bambini più grandi. Andavamo a vedere il Valencia e guardavo solo i…
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