Maxischermi o sceneggiate? A ogni grande evento la città si ferma, ma qualcuno si chiede: serve davvero? #Sport #Maxischermi #CriticaSociale
“In tutto il mondo se c’è un evento di grande interesse vengono installati i maxischermi”, ha tuonato De Carlo di Radio Nerazzurra. Ebbene sì, sembra quasi un dogma: ogni qual volta arriva una partita, una finale o una manifestazione sportiva di rilievo, le piazze delle città si riempiono di schermi giganti per far vedere la partita a chi non ha il biglietto.
Ma fermiamoci un attimo: è davvero questa la priorità? Perché, mentre le amministrazioni si fanno belle davanti ai cortili con queste installazioni, molte altre necessità cittadine restano sospese in un limbo di dimenticanza. L’ossessione per il pubblico in piazza finisce per trasformare l’evento in una sorta di carnevale mediatico, dove il significato sportivo si perde dietro al clamore e alla ressa.
Non solo: installare un maxischermo sembra quasi una scusa per alimentare l’illusione che tutto vada per il meglio, mentre le vere problematiche – dalla sicurezza alle infrastrutture – restano sullo sfondo. La domanda che molti si fanno è se questa pratica, così diffusa, sia un vero valore aggiunto o soltanto un modo per accontentare la pancia del popolo senza risolvere nulla.
Insomma, mentre le luci brillano e gli schermi mostrano le immagini dell’evento, per qualcuno resta il dubbio: stiamo solo assistendo a uno spettacolo fatto di apparenze, o c’è davvero un momento di condivisione collettiva che trascende la mera visione? Le piazze si riempiono, certo, ma spesso al prezzo di perdere di vista le priorità reali di chi vive la città ogni giorno.