Il dibattito su Meret: un portiere sottovalutato che il Napoli non può ignorare
Alessandro Iori di DAZN ha acceso i riflettori su Alex Meret nel podcast ‘Tutti in The Box’, difendendo con passione il nostro numero uno partenopeo. Come tifosi del Napoli, sappiamo quanto sia facile sottovalutare chi non fa i miracoli, ma Iori ha toccato un nervo scoperto.
“Io non vorrei che a Meret restasse appiccicata quell’etichetta che venne appiccicata, per esempio, ad Antonioli all’epoca dello Scudetto della Roma.” Questa frase è un campanello d’allarme: paragonare Meret a un “comprimario” è ingiusto, soprattutto per un Napoli che ha dominato di recente. Se il nostro portiere è stato lì durante lo Scudetto, significa che è più di un semplice riempitivo.
“Quindi, se una squadra che vince lo scudetto ha Meret in porta due anni nel giro di tre, vuol dire che questo è nella peggiore delle ipotesi un portiere continuo e affidabile.” Vero, Iori ci ricorda che l’affidabilità non fa rumore come le parate spettacolari di un Donnarumma, ma è ciò che ha tenuto a galla il Napoli contro squadroni come la Juve. Criticare Meret per mancanza di “picchi” è come lamentarsi di un diesel affidabile in mezzo a Ferrari fragili.
Per i veri tifosi azzurri, Meret è il simbolo della solidità che ha fatto la differenza negli ultimi anni, a differenza di portieri da altri club che rubano titoli con giocate da circo. Eppure, ironico pensare che alcuni preferiscano eroi da highlight reel, ignorando chi ci ha portato vittorie concrete.
Alla fine, non liquidiamo Meret con superficialità: appreziamolo, o rischiamo di ripetere errori del passato, come con portieri mediocri che ci sono costati care. Voi che ne dite, azzurri? È ora di dargli più credito?