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Iorio svela retroscena dalla Balduina a Roma e con chi andava all’allenamento che fenomeni

Quando il calcio era un teatro di passioni vere e qualche sparata al limite: Maurizio Iorio svela retroscena da capogiro sulla sua carriera in Serie A #CalcioOldStyle #IorioScoop #PassatoInFuorigioco

Maurizio Iorio, ex attaccante di Roma e Inter, non ha certo paura di sbottonarsi quando si tratta di raccontare aneddoti sul suo passato nel calcio italiano. Tra panchine bollenti e scelte di campo discutibili, l’attaccante ha condiviso episodi che metterebbero in imbarazzo tanti giocatori moderni, sempre troppo politically correct.

Tra i momenti più succosi della sua carriera, Iorio ha ricordato alcune situazioni degne di un film: "Quando arrivai alla Roma, qualcuno pensava che fossi solo una meteora. Invece, ho dimostrato che non sono uno qualunque, ma certo non mi sono risparmiato nello scontro, dentro e fuori dal campo." Queste parole rivelano uno spirito combattivo che sembra andato perso nei tempi odierni, dominati da pose e frasi da manuale del perfetto professionista.

Ma il bomber non si è limitato a parlare solo della sua bravura: ha lasciato intendere come certe dinamiche di vestuario fossero tutt’altro che banali, raccontando di un ambiente spesso teso e fatto di ego pronti a scoppiare. "In quei tempi non c’erano santi: o stavi con la squadra o eri tagliato fuori, senza tante storie." Un modo di vedere il calcio che oggi suonerebbe quasi come un tabù, ma che all’epoca pareva essere pane quotidiano.

Non sono mancati nemmeno i riferimenti a episodi di campo che avrebbero fatto scalpore. Iorio, che non si è mai tirato indietro dallo scontro, ha aggiunto: "Ogni partita era una battaglia, non solo fisica ma psicologica. Dovevi essere più tosto degli altri per sopravvivere e fare la differenza." La descrizione di un calcio ruvido, senza smancerie e anonimato, dove il talento da solo non bastava a farsi strada.

Insomma, Maurizio Iorio sembra lanciare una frecciatina a chi oggi veste la maglia con più attenzione alle pose che al sudore: un ricordo di quando il calcio era davvero un inferno, ma uno di quelli veri, non costruiti a tavolino. Un calcio dove il vero duro non aveva bisogno di filtri e poteva permettersi di dire chiaramente cosa pensava.

Se volete capire cosa significa essere stati protagonisti nel calcio di un tempo, ascoltate le storie di Iorio: ci vuole più di un allenatore di moda per forgiare un uomo, ci voleva stomaco, cattiveria e un paio di colpi low profile che oggi molti protagonisti si tengono in tasca per non rischiare la controffensiva social.

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