Marino accusa: “Galatasaray solo una mossa furba per aggirare le regole?”
Marino, ospite della trasmissione “#Nonsolomercato” su Rai 2, ha sparato a zero sulla possibile cessione di Victor Osimhen dal Napoli al Galatasaray, insinuando scenari da spy story nel mondo del calcio. Con un tono scettico e un po’ cinico, tipico di chi ha visto troppe trattative sporche, il dirigente non si è risparmiato nel mettere in dubbio l’onestà delle operazioni internazionali. “La clausola secondo me è giusta per il valore internazionale di Osimhen. E’ uno dei pochi, 10 al mondo, che possono spostare gli equilibri di una squadra da non vincente a vincente. Il mio dubbio è: le squadre turche hanno sempre incentivato sugli ingaggi faraonici ai calciatori, ma non hanno mai pagato tanto i cartellini dei giocatori. Ora si dice che il Galatasaray possa pagare la clausola al Napoli per Osimhen. E il mio dubbio è: se il giocatore andasse lì, è possibile che l’operazione sia mirata ad aggirare la clausola rescissoria per l’Italia e a portarlo qui fra un anno al prezzo della clausola valida oggi per estero? Il mio dubbio penso sia abbastanza fondato. Sarei curioso di vedere dove andrà fra un anno. Se sto dicendo che dietro al Galatasaray c’è una società? Sì, italiana, secondo me. Può essere anche fantasia, ma siccome Juventus e Milan sono interessate, penso a una strategia così intelligente…”.
Non pago, Marino ha aggiunto dettagli piccanti sugli ingaggi, sottolineando come le squadre inglesi, con i loro portafogli gonfi, possano essere messe in difficoltà da offerte esagerate. “La clausola anche per l’Inghilterra è alta, soprattutto è alto l’ingaggio di Osimhen. Le inglesi danno ingaggi più alti, ma sembrerebbe che il Galatasaray arrivi a 15 milioni netti, anche per le inglese è difficile arrivare a quella offerta lì”. Insomma, un bel colpo basso per quelle che si pensano irraggiungibili.
Passando a Darwin Nunez, Marino ha dato un consiglio brutale e senza fronzoli, etichettando l’investimento come una follia per chi non vuole buttare soldi al vento. “Non andrei a rischiare tanti milioni per farlo riscattare da una annata storta, anche perché c’è Lukaku. L’operazione Lucca per me è giusta, poi se aggiungi Ndoye e Lang hai migliorato molto la squadra. Non andrei a investire, per come la vedo io, sull’attaccante del Liverpool che potrebbe essere ad alto rischio economico”. Con questo intervento, Marino conferma di essere un dirigente che non le manda a dire, preferendo la schiettezza al politically correct, in un mondo del calcio dove i soldi spesso parlano più delle prestazioni.