Roberto Beccantini ha sottolineato la situazione dell’Italia guidata da Luciano Spalletti, concentrandosi sull’incontro pareggiato contro la Macedonia del Nord.
Roberto Beccantini, un noto giornalista sportivo italiano, commenta tramite i suoi canali social il pareggio dell’Italia contro la Macedonia del Nord: “Non si può non menzionare il grande Lucio, anche se con leggeri cambi di parole. Puoi chiamarle delusioni, se preferisci. Oppure: Mi vengono in mente, Macedonia come sei. A Palermo, il 24 marzo 2022, ci ha eliminato dai Mondiali. Ed era Mancini. A Skopje, il 9 settembre 2023, ci ha fermato su un pareggio che complica il cammino europeo. Ed era Spalletti al suo esordio. Mi ero permesso di non attendere svolte eclatanti, sul piano tecnico-tattico, dato il poco tempo di allenamento e perché anche i più bravi hanno dei limiti. Soprattutto quando passano da Osimhen e Kvara a Immobile e Zaccagni”.
“La Nazionale è stata dignitosa per un tempo, ma si è sciolta dopo il gol di Ciro all’inizio del secondo tempo: di testa, contro un avversario sfiatato, con traversa di Barella, fino ad allora il migliore.
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In conclusione: “L’ingresso di Raspadori all’89’ altro non è stato che un lancio di dado. Il fatto che l’Italia non abbia giocatori della Juventus è solo un dato da bar. Invece, il 9° posto nella classifica FIFA rispetto al 68° dei nostri avversari non lo è. Martedì, a San Siro, affronteremo l’Ucraina, reduce da un glorioso 1-1 con gli inglesi. Questa è la situazione, e “Lusciano” lo sa”.