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Italia in subbuglio per il no di Ranieri tra le accuse infuocate di Zazzaroni in piena tempesta mediatica

Calcio #Ranieri #SerieA Nel caos delle panchine, la scelta di Ranieri fa discutere: tra critiche e difese arriva la presa di posizione netta di Ivan Zazzaroni, che non le manda certo a dire sul tecnico e il progetto in bilico.

Il mondo del calcio italiano è di nuovo sotto i riflettori per una questione che sa tanto di déjà vu. Claudio Ranieri, tra alti e bassi e non poche polemiche, è tornato a far parlare di sé, ma stavolta non per i suoi risultati in campo.

In un post su Instagram, il noto giornalista sportivo Ivan Zazzaroni ha voluto mettere i puntini sulle i, esprimendo un parere crudo ma senza giri di parole sulla scelta di Ranieri. "La nomina di Ranieri è stata accolta con un misto di scetticismo e speranza, ma non si può fingere che non ci siano dubbi sul progetto", ha scritto, sottolineando come la fiducia a questo punto sia più un atto di fede che una questione di garanzie.

Zazzaroni non si è trattenuto, evidenziando il rischio di ripetere errori del passato senza un chiaro piano strategico. "Sembra quasi che si voglia navigare a vista, affidandosi al carisma e all’esperienza più che a una visione concreta e lungimirante". Un’accusa diretta che punta il dito su una gestione che sta facendo storcere il naso a molti.

La domanda che resta ora è: quanto potrà resistere questo progetto pensato forse più per tamponare una situazione d’emergenza che per costruire un futuro solido? Il tempo, si sa, è il giudice più severo nello sport, e in particolare in una piazza esigente come quella attuale.

In queste settimane, mentre le voci su altri possibili rimpiazzi si rincorrono, la pressione su Ranieri cresce. E Zazzaroni non ha dubbi: "Quando non c’è un progetto chiaro, anche il miglior allenatore del mondo diventa solo un nome su una panchina destinata a bruciare". Un monito che pesa come un macigno per chi, in fondo, sperava in una svolta ma vede profilarsi solo l’ennesima telenovela.

Il calcio italiano, insomma, si ritrova ancora una volta a fare i conti con decisioni che sembrano più legate alla gestione dell’emergenza che a un reale investimento sul futuro, e la voce di chi una certa esperienza nel mondo sportivo ce l’ha è appena arrivata con tutta la sua onestà brutale.

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