Interessante riflessione sul momento stagionale del Napoli in arrivo da Xavier Jacobelli.
Sui suoi account social ufficiali, il giornalista ha scritto: “Garcia la seconda squadra non ce l’ha, gli bastano i problemi con la prima. Nemmeno la spettacolare rimonta sul Milan ha completamente tacitato il brontolio, ora sordo, ora plateale, ora di nuovo carsico che buona parte di tifoseria e critica non gli ha lesinato sin dall’inizio.
D’altra parte, un giorno o l’altro il tecnico franco-spagnolo spiegherà perché abbia smontato il giocattolo perfetto di Spalleti rimontandolo male e non è soltanto una questione di 7 punti in meno rispetto a un anno fa”.
E ancora: “Perché i tempi fossero subito inopinatamente Rudi (nomen omen) ci ha messo del suo: il 4-3-3 di Luciano non è un dogma, come Garcia ha tenuto a precisare dopo il Milan, però generano confusione gli schemi a geometria variabile, i giocatori fuori ruolo: vogliamo parlare di Raspadori?
Alla buon’ora, dopo essere stato impiegato altrove, è bastato che in assenza di Osimnhen fosse impiegato quale punta centrale come il suo pigmalione De Zerbi ha sempre sostenuto e si è visto che cosa sia capace di fare. Anche su punizione”.
“Fin dal primo giorno, suo malgrado, Garcia sa di avere accanto in panchina un convitato di pietra a nome Spalletti. Sa pure quanto inevitabile sia il paragone con il Napoli campione con 16 punti di vantaggio e, per la prima volta nella sua storia, arrivato sino ai quarti di Champions. In una settimana, Rudi ha vinto Verona e a Berlino e ha rimontato il Milan in casa, rinsaldando la sua posizione agli occhi dell’angelo custode. Sommessa considerazione: rimetta la chiesa, cioè il gioco puro dei Campioni al centro del villaggio e uscirà dal guado”.