Jacomuzzi elogia Chiesa come colpo di lusso per il Napoli, ma anche Grealish e Nusa rubano la scena! #Calcio #Napoli #PremierLeague #Calciomercato
Carlo Jacomuzzi, un dirigente sportivo con una solida esperienza nel calcio inglese e quindi un vero esperto della Premier League, ha condiviso le sue opinioni in un’intervista a Radio Goal su Kiss Kiss Napoli. Parlando di potenziali acquisti per il Napoli, ha espresso un’idea un po’ controversa ma diretta sul bisogno di giocatori italiani in un mondo calcistico sommerso da stranieri.
In particolare, Jacomuzzi ha discusso di Federico Chiesa, definendolo una mossa astuta per la squadra. “Chiesa sarebbe una felice intuizione per il Napoli, ma solo se tornasse quello di una volta. E’ un fior di giocatore, sarebbe un acquisto di lusso per il Napoli. Farebbe del bene al Napoli ed anche alla nazionale. Mi riempie il cuore sentir parlare di Chiesa e Zaccagni in ottica Napoli perché siamo pieni di stranieri. Chiesa andrebbe a completare il reparto degli esterni nel miglior modo.”
Passando a Jack Grealish, l’esperto non ha lesinato complimenti, paragonandolo a un’icona del passato con un tocco di irriverenza tipica del calcio inglese. “Grealish? E’ un giocatore di fantasia, ha dentro l’entusiasmo e la filosofia inglese. Grealish farebbe bene in qualsiasi campionato, mi piace perché è un calciatore di estro. Mi ricorda molto Omar Sivori, ha un dribbling continuo, è uguale.”
Infine, Jacomuzzi ha toccato l’argomento di Antonio Nusa, un giovane talento che secondo lui ha bisogno di una sveglia per brillare. “Nusa? Due anni fa era considerato l’astro nascente nei campionati giovanili. Il Lipsia fa parte del gruppo Red Bull e l’ha comprato. Nusa ha bisogno di palcoscenici diversi come la Premier League e la Serie A. Sembra si sia un po’ addormentato, ma bisogna scuoterlo per fargli cacciare le qualità che ha.”
Queste riflessioni di Jacomuzzi sottolineano come il Napoli potrebbe rafforzarsi con elementi di qualità, bilanciando talento internazionale e un pizzico di orgoglio nazionale, in un mercato sempre più globale e forse un po’ troppo uniforme.