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Juve, i numeri della rimonta: la difesa di ferro
Sullo slancio delle 8 vittorie consecutive, i bianconeri proveranno a fare il colpaccio. Il gioco non entusiasmerà particolarmente, ma ciò che conta è la concretezza: la Juventus, da questo punto di vista, è ripartita alla grande. E passo dopo passo è sempre più su in classifica.
I bianconeri si sono issati al secondo posto insieme al Milan, oltre ad aver sfruttato la giornata positiva con i mezzi passi falsi di tutte le concorrenti, Roma e Lazio oltre ai rossoneri. Dietro la Juve hanno pareggiato tutti, davanti il Napoli continua a viaggiare a ritmi assurdi ma venerdì, al ‘Maradona’ ci sarà il faccia a faccia tra bianconeri e partenopei.
“Sarà una partita bella e importante, il nostro obiettivo era consolidarci tra le prime quattro” diceva Allegri subito dopo aver battuto l’Udinese, con la testa che inevitabilmente cominciava ad andare al big-match in programma a Napoli.
La prima missione è già stata centrata, ora il vantaggio sulla quinta in classifica è di sei lunghezze e così i bianconeri possono cominciare anche a sbirciare lassù in cima, con la consapevolezza di essere potenzialmente a -4.
Certo, bisognerà espugnare uno stadio ancora inviolato in questa stagione e da dove in otto gare è uscito indenne soltanto il Lecce a fine agosto, ma questa Juve sta cominciando a fare paura. In primis, perché il miglior attacco è la difesa: qui i bianconeri non hanno rivali, con i sette gol subiti in 17 giornate che rappresentano il miglior dato dalla metà degli anni Ottanta.
Il punto dall’infermeria: Vlahovic e Pogba, rientro incerto
L’ultima rete presa risale a tre mesi fa, la squadra di Allegri toccò uno dei punti più bassi con il tonfo di San Siro contro il Milan per 2-0 e quello fu l’inizio della rimonta. Da quel giorno, otto vittorie consecutive e porta sempre inviolata, dall’ottavo al secondo posto, ma soprattutto una trasformazione totale a livello mentale e fisico.
Ancora oggi l’infermeria resta affollata, eppure Allegri ha diverse armi in più in vista dello scontro diretto di venerdì. Di Maria aveva soltanto i crampi, Chiesa ha messo altri minuti nelle gambe e aspetta una maglia da titolare, Bremer ha superato gli acciacchi e sarà a disposizione: non sarà ancora la vera Juve, con Vlahovic e Pogba e gli altri sempre fermi ai box, ma comincia ad avvicinarsi.

