In casa Juventus tira tutta un’altra aria, in campo continuano ad arrivare risultati e la squadra di Allegri, che segna poco ma subisce pochissimo, ha proseguito, con le due vittorie di ‘corto muso’ del 2023, la rimonta iniziata nel derby con il Torino, anche quello vinto per 1-0. Il Napoli è sempre lontano ma non più irraggiungibile.
Juve, i numeri della rimonta: la difesa di ferro
Sullo slancio delle 8 vittorie consecutive, i bianconeri proveranno a fare il colpaccio. Il gioco non entusiasmerà particolarmente, ma ciò che conta è la concretezza: la Juventus, da questo punto di vista, è ripartita alla grande. E passo dopo passo è sempre più su in classifica.
I bianconeri si sono issati al secondo posto insieme al Milan, oltre ad aver sfruttato la giornata positiva con i mezzi passi falsi di tutte le concorrenti, Roma e Lazio oltre ai rossoneri. Dietro la Juve hanno pareggiato tutti, davanti il Napoli continua a viaggiare a ritmi assurdi ma venerdì, al ‘Maradona’ ci sarà il faccia a faccia tra bianconeri e partenopei.
“Sarà una partita bella e importante, il nostro obiettivo era consolidarci tra le prime quattro” diceva Allegri subito dopo aver battuto l’Udinese, con la testa che inevitabilmente cominciava ad andare al big-match in programma a Napoli.
La prima missione è già stata centrata, ora il vantaggio sulla quinta in classifica è di sei lunghezze e così i bianconeri possono cominciare anche a sbirciare lassù in cima, con la consapevolezza di essere potenzialmente a -4.
Certo, bisognerà espugnare uno stadio ancora inviolato in questa stagione e da dove in otto gare è uscito indenne soltanto il Lecce a fine agosto, ma questa Juve sta cominciando a fare paura. In primis, perché il miglior attacco è la difesa: qui i bianconeri non hanno rivali, con i sette gol subiti in 17 giornate che rappresentano il miglior dato dalla metà degli anni Ottanta.
Il punto dall’infermeria: Vlahovic e Pogba, rientro incerto
L’ultima rete presa risale a tre mesi fa, la squadra di Allegri toccò uno dei punti più bassi con il tonfo di San Siro contro il Milan per 2-0 e quello fu l’inizio della rimonta. Da quel giorno, otto vittorie consecutive e porta sempre inviolata, dall’ottavo al secondo posto, ma soprattutto una trasformazione totale a livello mentale e fisico.
Ancora oggi l’infermeria resta affollata, eppure Allegri ha diverse armi in più in vista dello scontro diretto di venerdì. Di Maria aveva soltanto i crampi, Chiesa ha messo altri minuti nelle gambe e aspetta una maglia da titolare, Bremer ha superato gli acciacchi e sarà a disposizione: non sarà ancora la vera Juve, con Vlahovic e Pogba e gli altri sempre fermi ai box, ma comincia ad avvicinarsi.