La curiosità che in tanti nutrivano per la gara tra Juventus e Napoli alla vigilia si è trasformata solo per i più distratti nell’ esopico “parto della montagna”. Gara tattica, per i cultori del genere, a tratti bloccata con le due contendenti che avevano lavorato alla vigilia su piani tattici molto azzeccati, ma con la variabile improvvisa da parte di Conte del cambio di sistema di gioco. Una bella dimostrazione di sicurezza data all’ambiente e ai suoi da parte del tecnico salentino, quella di schierare un cursore laterale in meno e un centrocampista in più era scelta auspicabile e caldeggiata da un po’, pur tuttavia difficilmente ipotizzabile in una gara così delicata per gli equilibri in via di ritrovamento da parte dei partenopei.
McTominay e Di Lorenzo: Variabili Decisive
McTominay in campo in posizione anche particolarmente avanzata e Di Lorenzo riportato finalmente nel suo ruolo di quarto a destra, hanno inizialmente destabilizzato i piani preparati da Thiago Motta, al punto che nella prima frazione di gioco il Napoli ha creato in più occasioni situazioni di imbarazzo alla retroguardia juventina grazie proprio alla posizione e alla aggressività in recupero dello scozzese, migliore in campo e autentico maratoneta con 12,815 km percorsi, autentico record.
Lettura Tattica di Conte e Densità a Centrocampo
Conte, letta la densità creata da Motta attorno a Lukaku (male il belga) e a Kvaratskhelia (impalpabile) battezzati come i terminali offensivi più pericolosi, ha creato lo spazio sul centro-destra. Qui, grazie all’ampiezza garantita da Di Lorenzo e Politano, McTominay ha potuto godere dello spazio liberato anche con coraggio lavorando di preventive con Rrahmani su Vlahovic, totalmente annullato.