Marcello Lippi, storico allenatore della Juventus, ha condiviso con "Repubblica" le sue memorie legate all’esperienza sulla panchina bianconera e ha offerto il suo punto di vista sulla stagione corrente.
Ricordi di un’era vincente
‘LA SUA JUVE’ – «Eravamo la modernità. Credo che quella squadra rappresentasse già benissimo la mia idea di calcio: aggressiva in ogni zona del campo, organizzata ma senza l’ossessione della tattica che oggi ha contagiato un po’ tutti. Avevo giocatori disposti al sacrificio. La cosa più difficile è…»
Riflessione sulla squadra, che descrive come un gruppo pionieristico e all’avanguardia, incarnando il concetto di calcio dinamico e aggressivo che Lippi ha sempre sostenuto. Le sue parole dipingono un quadro di una Juventus che si adattava perfettamente al suo stile, con atleti pronti a sacrificarsi per la squadra, evitando d’essere eccessivamente ossessionati dalla tattica.
Nel contesto delle attuali dinamiche calcistiche, Lippi invita a riflettere su quanto siano cambiate le priorità nel gioco moderno e come la sua filosofia possa ancora trovare spazio. Con queste dichiarazioni, Lippi non solo celebra il passato, ma lancia anche un messaggio chiaro sugli approcci tattici del presente, aprendo un dibattito su come il calcio possa evolversi mantenendo lo spirito del gioco.
«Non mi stupirei se tornasse in gioco pure la Juve»
Lippi, ex allenatore della Juve, ha parlato così dei suoi ricordi in bianconero ma anche della stagione attuale. Le sue dichiarazioni
A Repubblica, l’ex allenatore bianconero Marcello Lippi ha rilasciato queste dichiarazioni.
LA SUA JUVE – «Eravamo la modernità. Credo che quella squadra rappresentasse già benissimo la mia idea di calcio: aggressiva in ogni zona del campo, organizzata ma senza l’ossessione della tattica che oggi ha contagiato un po’ tutti. Avevo giocatori disposti al sacrificio. La cosa più difficile è…
Per approfondire l’argomento sulla fonte originale