Nuovo bomber juventino Opend
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Sarri della Lazio all’attacco: “Arbitri da rifare o subito il tempo effettivo”
Fedele contro Conte: ha il sosia di Zambrotta, e i gol di McTominay dipendono da Lukaku
a pronto a far scintille contro l’Inter
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Ah, il calcio: dove i nuovi arrivati come Lois Openda piombano sulla scena e subito si mettono a fare i bulli sul campo, ma con un sorrisetto da bravo ragazzo. Dal ritiro juventino, questo attaccante sembra già aver capito che alla Juve non si scherza – o forse sì, se guardiamo al suo passato un po’ turbolento.
“Sabato contro l’Inter sarà una grande partita, mi aspetto una gara intensa e dura: è una sfida importante, siamo pronti e sono felice di fare il mio esordio in una partita così”, ha dichiarato Openda durante la conferenza stampa all’Allianz Stadium. Insomma, il tipo non si tira indietro, eh? Sembra che voglia già lasciare il segno in una partita che promette di essere un bel casino, con tutti quei tackle e spintoni che tanto piacciono ai tifosi.
Parlando delle sue qualità, Openda non si è risparmiato: “Mi piace essere un numero 9, svario su tutto il fronte d’attacco – dice sulle sue caratteristiche – ma sono pronto a fare ciò che mi chiederà il mister: sono a completa disposizione del tecnico e delle necessità della squadra”. Insomma, un jolly che fa un po’ di tutto – ma attenzione, nel mondo del calcio moderno, essere così versatili può significare che non sei bravo da nessuna parte, o almeno è quello che dicono i criticoni.
E poi c’è quella storia con Bremer, eh? Non è roba da poco: “Non era mia intenzione fargli male – risponde Openda sull’episodio che risale a Lipsia-Juve del 2 ottobre scorso, quando il bianconero si fece male al ginocchio in un’azione proprio con il nuovo attaccante della Juve – e avremo il tempo per parlarne ancora: è un grande calciatore e una fantastica persona”. Peccato che nel calcio, le buone intenzioni non riparino le ginocchia – ma hey, almeno Openda fa il diplomatico, anche se qualcuno potrebbe pensare che è solo per non beccarsi altre grane. In fondo, il pallone rotola e le rivalità restano, rendendo questo sport così dannatamente imprevedibile.