Parte del mondo Juventus da giorni ormai parla dell’unico episodio arbitrale accaduto in occasione della sfida tra i bianconeri e il Napoli. Il riferimento è al presunto retropassaggio di Olivera per Caprile. Secondo la Vecchia Signora sarebbe stato da punire con un calcio di punizione a due in area. Massimo Pavan scrive sulla testata giornalistica torinese TuttoJuve.com: “Possiamo negarlo, dire che va tutto bene e che la Juventus deve essere più forte degli episodi che la capitano, ma spesso e volentieri, qualcuno se ne approfitta”.
Analisi dell’episodio arbitrale
L’episodio sollevato riguarda un’azione in cui Olivera avrebbe effettuato un passaggio al proprio portiere, Caprile, che secondo la Juventus avrebbe dovuto essere sanzionato. La regola del calcio prevede che un retropassaggio deliberato al portiere, che poi viene preso con le mani, sia punito con un calcio di punizione indiretto. Tuttavia, l’arbitro ha lasciato correre, scatenando proteste e polemiche tra i tifosi e gli addetti ai lavori bianconeri.
Implicazioni e Reazioni
Il dibattito si è ulteriormente acceso con i commenti sui social media e le discussioni negli studi televisivi. Oltre al mancato intervento arbitrale, si è parlato anche della necessità per la Juventus di dimostrare una maggiore forza mentale per superare queste avversità. Il tema del retropassaggio è stato analizzato e reinterpretato in vari modi, con alcuni che sostengono che la decisione arbitrale è stata corretta e altri che sono fermamente convinti del contrario.
In ogni caso, questo episodio è destinato a rimanere un punto di discussione per i tifosi della Juventus, che continuano a sentirsi penalizzati da decisioni arbitrali controverse.