#NapoliAFirenze: Incubi storici e affari sfumati nel calcio che fa male
Firenze non è solo una città d’arte, ma un campo minato per il Napoli, dove le storie di trionfo si trasformano in incubi. Come nel 2018, quando “Orsato si perse un giallo a Pjanic, la Juventus la ribaltò nel finale e in un albergo del Lungarno, improvvisamente sparì uno scudetto, fagocitato dall’ira d’una squadra incredula per quel disegno diabolico del «destino», sommersa dalla tripletta del «Cholito» in novanta minuti divenuti il poster della sofferenza”, trasformando l’estasi in un tormento collettivo e la favola in ‘tragedia’. È il calcio che punisce senza pietà, dove un errore arbitrale può far evaporare sogni di gloria.
Sul fronte del mercato, le cose non vanno meglio, con pochi incroci degni di nota. A gennaio, si è sfiorato l’affare per un talento come Pietro Comuzzo, con un’offerta da 30 milioni di euro, ma il proprietario ha alzato la posta a 40 milioni, blindandolo senza esitazioni. In estate, quando Parma e Fiorentina trattavano Simon Sohm per circa 15 milioni, c’è stato un tentennamento: fino a indietreggiare per non ritrovarsi in una mischia che potrebbe trasformarsi in caso diplomatico. E De Laurentiis sceglie la stessa strategia, nel momento in cui comincia a fare un pensierino alla clausola di Moise Kean, che è di 52 milioni, ed alla tentazione di provarci. Insomma, un balletto di offerte e ritiri che sa di occasioni perse, con i club che giocano a poker invece di chiudere i deal. Nel mondo del calcio, dove i soldi parlano ma le strategie zoppicano, questi tentativi falliti ricordano che a volte è meglio non scommettere troppo alto.