L’anno magico di Kvaratskhelia al Napoli
Selvaggio, potente, istinto puro: il primo anno di Kvaratskhelia al Napoli è stato un viaggio indimenticabile. Un’esperienza che meriterebbe di essere conservata, come un’opera d’arte, in una teca al Louvre, accanto alla Gioconda.
Un debutto indimenticabile
Quel primo passo, quando Kvara ha preso il "compasso" e affisso il suo capolavoro nel cielo del Maradona contro il Monza, è stato un colpo di fulmine. Già in quel momento, mentre la palla accarezzava prima il palo e poi la rete, si è capito che qualcosa stava cambiando. Un nuovo talento era arrivato, e i cuori dei tifosi erano pronti a essere conquistati.
Il fascino di Kvara
Kvaratskhelia, con il suo modo di giocare irresistibile, ha portato la massima gioia al Napoli, dominando il campionato italiano come pochi altri. Non è solo un giocatore; è diventato un simbolo di cosa possa significare il calcio per i tifosi, essendo cresciuto a "pane, pallone e Georgia".
Un ricordo da preservare
Ora, con il tempo passato e le vicende contrattuali diventate storia, per i tifosi resta il ricordo di un’estasi collettiva che ha segnato una stagione magica. Un ricordo da custodire gelosamente, libero da ogni rabbia. "Nun ce scassate ‘o Kvara."