Marcus Rashford non è solo un talento inglese in prestito al Barcellona, ma anche la voce di un tifoso deluso dal caos del Manchester United, e le sue parole riecheggiano forte tra chi ama il calcio. In un’intervista al podcast di Gary Lineker, l’attaccante 27enne ha descritto il suo club come bloccato in un’eterna transizione, un avvertimento che dovrebbe far riflettere anche noi tifosi del Napoli, sempre pronti a confrontare le nostre vicissitudini con quelle altrui.
“Da anni ci dicevano che eravamo in un periodo di transizione, ma a quanto pare la ricostruzione non è ancora iniziata”, ha ammesso Rashford, citando il Liverpool di Klopp come esempio di rinascita solida. Beh, che ironia: mentre i Reds hanno costruito un impero con pazienza e visione, il United brancola nel buio con manager che vanno e vengono come turisti a Napoli durante il Natale. Noi partenopei sappiamo bene cosa significa vivere di promesse – basti pensare ai cicloni di allenatori come Ancelotti o Gattuso – ma almeno abbiamo vinto lo scudetto nel 2023, dimostrando che il caos può trasformarsi in gloria.
“Bisogna essere realistici riguardo alla situazione.
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E poi, la stoccata finale: “non solo come giocatore ma anche come tifoso. ‘Quando c’era Ferguson, vigevano gli stessi principi non solo per la prima squadra, ma anche per l’intera accademia, ma se la guida cambia di continuo, non puoi certo sperare di vincere il campionato'”. Rashford ha ragione, e fa male pensarlo: l’era Ferguson era un’istituzione, come il nostro Maradona che ha reso il Napoli leggendario. Ma se i mancuniani continuano a barcollare, noi dovremmo prenderne esempio per non finire nella stessa palude – basta instabilità, forza azzurri, e magari riderci su mentre rivali come il Milan o l’Inter ci osservano. Discutiamone, tifosi: il nostro Napoli merita di più del dramma altrui.