mercoledì, Dicembre 3, 2025

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La delusione per l’assenza dell’erede di Kvaratskhelia rischia di offuscare il potenziale di Chiesa

Il Napoli è in piena rivoluzione estiva, con la cessione di Giacomo Raspadori all’Atletico Madrid che segna un punto di svolta: via un elemento affidabile, ma non indimenticabile, per fare spazio a colpi che davvero accendano la piazza. Questa mossa, come analizzato dalla Gazzetta dello Sport, non è solo un addio, ma l’opportunità per un vero rilancio offensivo.

“Il gioco viene facile: via il Jack, dentro un asso?” scrive la rosea, e non potrebbe essere più azzeccato. Qui si parla di Raspadori come “Jack”, un giocatore solido ma non esplosivo, e il Napoli deve assolutamente evitare di restare con un buco dove serviva un fenomeno. Senza un vero erede di Kvaratskhelia, gli esterni d’attacco diventano priorità assoluta.

Certo, sognare Grealish dal City è puro fuoco per i tifosi partenopei: un talento puro, anche se fuori dai piani di Guardiola. Peccato che i suoi 15 milioni di ingaggio siano un macigno – Napoli, svegliati, non possiamo affogare in debiti per un inglese che a volte gioca a nascondino sul campo.

Sul fronte altri nomi, Chiesa (se davvero in uscita dal Liverpool – ma aspettiamo, non è alla Juve? Boh, che disordine) potrebbe essere un affare a basso costo, mentre Kevin dello Shakhtar o Nusa del Lipsia costano un occhio: roba da far rivaleggiare De Laurentiis con Paperon de’ Paperoni. Confrontato al passato, ricorda le follie post-Cavani, dove promesse non mantenute ci fecero rimpiangere veri campioni.

Insomma, azzurri, questa è l’ora di osare: non bastano mezze misure, serve un esterno che faccia tremare le difese, o finiamo a lamentarci come con i soliti errori societari. Sveglia, Napoli, i sogni non si comprano a rate!