Napoli vola in testa alla Serie A dopo la vittoria contro il Pisa, tra gol e delirio arbitrale #Napoli #SerieA #CalcioIta #ArbitriDisastro
Il Napoli ha sconfitto il Pisa con i gol di Gilmour, Spinazzola e Lucca, issandosi in vetta alla classifica con risultati perfetti, ma che debacle con gli arbitri! Zero corrispondenza tra il racconto di Marelli e quanto accade in campo: “Tocco di braccio non punibile, verrà assegnato il rigore per pestone di De Bruyne” profetizza Marelli, solo per essere smentito in diretta dall’arbitro che invece indica il fallo di mano di Leris. È un caos totale, la prova lampante che il mondo arbitrale è un circo senza direzione.
Per il Pisa un rigore è stato concesso, mentre al Napoli ne sono stati chiesti tre a un arbitro instabile come una barchetta in tempesta, con Mazzoleni al Var che non ci azzecca nemmeno per sbaglio: ai toscani sfugge un rigore su Akinsanmiro, e contro il Napoli richiamano per un tocco di mano di Beukema che pare una forzata. È un ciclo vizioso: arbitri mediocri creano altri arbitri mediocri, roba da far girare la testa.
Meret si è superato con due parate eccezionali, una per tempo (anche se la seconda era offside), confermando di essere affidabile nonostante le chiacchiere su un presunto calo di fiducia contro i concorrenti. Torna in forma dopo le partite di Firenze e Manchester, specialista nel ridurre lo spazio agli avversari, rilassante come un quadro di Monet.
Conte ha operato tre cambi per un turn-over misurato, avviando la sua fase 2.0 del Napoli con un po’ di timidezza (magari Neres meritava una chance), ma ottenendo risposte da Gilmour, Elmas e Lucca, che non si arrende e segna con precisione. A fine gara, Conte ha ribadito il suo stile: “Noi abbiamo messo tanti calciatori, ma il grande mercato è un’altra cosa”. Deve adattarsi in fretta, altrimenti gli infortuni arriveranno come un’onda.
Napoli marcia come un Suv potente, quattro vittorie su quattro, imponendo il ritmo al campionato nonostante qualche sbavatura contro il Pisa. I campioni fanno così: gestiscono e poi accelerano, lasciando gli altri indietro. Ma c’è una parte di tifoseria così snob e insopportabile da non saper più apprezzare niente, dando tutto per scontato. “Dovunque tu vada sarai sempre in salita e controvento”.
Il capitano ha avuto qualche amnesia di troppo, forse ancora distratto dall’intervento su Haaland che gli è costato il rosso a Manchester: rischia un rigore su Akinsanmiro e combina pasticci sul 3-2 del Pisa. La sua gara insegna una lezione semplice: in una stagione così tosta, devi essere al 100%, gestendoti con cura maniacale.
De Bruyne, nonostante lo chiamino “passeggiatore”, ha corso quasi 12 chilometri, dirigendo e pressando come un veterano. È la routine dei veri campioni: “Mette la cera, toglie la cera”.
Buongiorno merita un sette per i suoi anticipi che creano occasioni, bloccando ogni via di fuga agli avversari. Peccato per il problema muscolare che lo ha costretto in panchina; speriamo non sia grave con il Milan in arrivo.
Otto a Gilmour, il jolly che lavora sodo, non si lamenta e decide le partite con giocate inaspettate. Viva lui e tutti i giocatori come lui che vincono gli scudetti.
Nove al gol da vero bomber di Lucca, con un movimento e un destro micidiale. Ci sono troppi criticoni che sparano sentenze e poi rosicano quando sbagliano: “Ha segnato col Pisa, se non segna col Pisa contro chi deve segnare”, ma Lucca è bravo e ha margini. Lasciatelo in pace, magari farà boom.
Dieci alla furia di Spinazzola sulla fascia sinistra, un esempio di riscatto puro: corre come ai bei tempi, con lo staff di Conte che l’ha rigenerato. Sembrava finito, invece è protagonista: “Hanno provato a seppellirci, non sapevano che eravamo semi”.
Il Napoli, con questa vittoria, conferma di essere una macchina da guerra, pronta a dominare nonostante le solite grane. I fatti parlano chiaro: testa alta e pedalare.