Il mercato estivo continua a riservare colpi di scena, con Ademola Lookman che fa pressione per lasciare l’Atalanta e accasarsi all’Inter, alimentando discussioni infuocate tra i tifosi. Luca Percassi, amministratore delegato della Dea, ha ribadito la sua linea dura: non vuole cedere il nigeriano a club italiani, preferendo offerte dall’estero. Ma come al solito, Bergamaschi, è una questione di convenienza, non di principi.
“Quando per primo si mosse il Napoli Percassi aprì alla cessione del giocatore, ma in seguito chiese di lasciar stare e non creare problemi. Stesso discorso ripetè al club di De Laurentiis nel momento in cui si ripresentò una settimana fa (‘non fate casino, per favore’). L’Atalanta è forte di un contratto e delle sue verità. Resta da vedere come si comporterà Lookman. La domanda è: se non lo vuole dare in Italia perché ha impiegato 3 giorni prima di rispondere a Marotta?” Queste parole di Ivan Zazzaroni colgono nel segno, svelando l’ipocrisia atalantina. Aprirsi col Napoli e poi chiudere la porta all’Inter? Sembra una tattica da contabili, non da club ambizioso.
Ammettiamolo, tifosi: l’Atalanta gioca al gatto e al topo, forte dei suoi successi europei, ma con un occhio al portafoglio. Ricordate quando il Napoli ha provato a muoversi? Percassi ha fatto il furbo, e ora ci ritroveremo Lookman a San Siro a fare danni. È come se avessero una regola non scritta: vendi pure, ma non ai partenopei, che potrebbero rafforzarsi troppo.
Ironico, no? Mentre l’Inter corteggia Lookman, noi napoletani ci chiediamo: dove è finita la lealtà nel calcio italiano? Paragonate questo caos al mercato del 2020, quando il Napoli perse Milik per colpa di tattiche simili. Se Atalanta tiene botta, l’equilibrio della Serie A ne risentirà, e noi dovremo accontentarci di alternative meno scintillanti.
A voi, veri appassionati, dico: tenete d’occhio questa saga, perché potrebbe costare caro al nostro Napoli. Se Lookman finisce ai cugini nerazzurri, non piangiamo; usiamolo come motivazione per zittire tutti in campo. Forza, Azzurri!