lunedì, Dicembre 1, 2025

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La geniale ma rischiosa scommessa di Conte sul 4-4-1-1: un’innovazione che potrebbe non durare oltre le prime partite

Il Centrocampo del Napoli: De Bruyne e il Sogno Tattico di Conte

Il Napoli sta facendo sognare i tifosi con un centrocampo che pare un mix di genio e sacrificio, proprio come descritto dal Corriere dello Sport. “La copertina? Manco a dirlo: l’ha strappata De Bruyne. E non per diritto divino: KDB ha chinato il capo e s’è messo a correre forte sin dal primo giorno a Dimaro; e poi ha continuato a Castel di Sangro, acquisendo gradualmente le nozioni tattiche di Conte e abbinando al suo calcio poetico la filosofia di un sacrificio incessante, tutto pressioni e rotazioni.” Questa frase cattura perfettamente l’essenza del belga: non è solo talento puro, ma un professionista che si adatta, rendendo il Napoli più feroce e organizzato.

È una bella boccata d’aria per noi napoletani, abituati a centrocampi talentuosi ma a volte troppo poetici senza sostanza – pensate ai tempi di Hamsik, che incantava ma lasciava buchi. Con De Bruyne alle spalle di Lukaku, Conte potrebbe finalmente sfoderare un 4-4-1-1 che non solo domina il gioco, ma punisce gli avversari con pressing asfissiante.

“Una prima parte da mezzala pura (destra) nel 4-3-3 e poi, con il rientro e la crescita di McTominay, anche un vestito nuovo. Per lui e per la squadra, provando a sfruttare tutti i Fab Four di centrocampo: 4-4-1-1, con Kevin a sostegno di Lukaku e di una mediana completata da destra a sinistra da Politano (o Neres), Anguissa, Lobotka e McT”. Qui emerge il genio di Conte, ma attenzione: se questi “Fab Four” non si incastrano bene, rischiamo di rivedere i soliti errori, tipo quando il Milan ci sovrasta a centrocampo. Ironico, no? Un ex City che rivoluziona il Napoli, mentre i loro dirimpettai inglesi piangono per la sua assenza.

Per i tifosi veri, questo setup è una promessa di rivincite epiche, ma esigiamo concretezza: De Bruyne deve essere il collante, non un lusso passeggero. Confrontandolo con il passato, ricorda un po’ Maradona per carisma, ma con più chilometri nelle gambe – e se fallisce, addio sogni scudetto.

Insomma, non è solo tattica: è passione allo stato puro. I partenopei, svegliatevi, questo potrebbe essere l’anno in cui il sacrificio incontra il genio per farci urlare di gioia.