Ritiro del Napoli a Castel di Sangro: Conte affila le lame per la nuova stagione
Il ritiro in Abruzzo entra nel vivo, con il Napoli al decimo giorno di sudore e tattica sotto Antonio Conte: una mattinata di allenamento al Patini, aperta al pubblico, che ha visto la squadra focalizzarsi sul lavoro tecnico. Niente di spettacolare, ma segnali che Conte sta plasmando una banda affamata, lontano dalle chiacchiere estive.
E qui arriva l’elemento bizzarro: “con anche Kevin De Bruyne tra i protagonisti nei tiri in porta, centrando anche un palo”. Aspettate, De Bruyne? Quello del City? Forse è un refuso per un azzurro come Kvaratskhelia, o magari un sogno di mercato di De Laurentiis. Ironia a parte, se davvero è lui, Conte ha appena rubato un fenomeno – ma scommetto che è un errore, e ci fa solo ridere mentre i nostri tirano da fuori.
Il gruppo diviso in due metà campo, con sessioni di tiri da portieri come Milinkovic-Savic, Meret, Contini e Ferrante: Lukaku e Neres messi alla prova col piede debole, una mossa che puzza di Conte puro, quel mix di disciplina e rischio che ha sempre funzionato. Rispetto al passato, sotto Ancelotti era tutto più soft; qui, si sente l’urgenza di un Napoli da scudetto, non da passeggiata.
Ma attenzione, tifosi: se Conte insiste su questi dettagli, potremmo rivedere errori del 2023, quando Sarri ci lasciava a secco. Paragoni con la Juve di Conte? Sì, parliamo pure: lì vinse tutto col lavoro sporco, qui potrebbe essere la chiave per non farci sbeffeggiare da Inter o Milan. Siete pronti a urlare “Forza Napoli” o preferite lamentarvi?
Insomma, questo ritiro non è solo ginnastica: è un test di carattere. Se De Bruyne resta un miraggio, pazienza – l’importante è che i nostri centrino pali veri, non illusioni. Avanti così, azzurri!