I tifosi dell’Atalanta non ci vanno leggeri quando si tratta di difendere i propri colori, e il caso di Ademola Lookman è solo l’ultimo esempio di una passione che sfocia in proteste vere e proprie. Con uno striscione campeggiato al centro sportivo di Zingonia, firmato “Forever Atalanta until the end”, i supporter orobici hanno mandato un messaggio chiaro al loro attaccante nigeriano, ormai deciso a passare all’Inter: stufi di vederlo scappare dopo che il club l’ha valorizzato.
“Ora basta! Procuratori indegni e giocatori ingrati, rispettate i tifosi e chi vi ha valorizzato”, recita lo striscione, parole che non lasciano spazio a interpretazioni. È un attacco diretto ai “mercanti” del calcio e ai calciatori che, una volta cresciuti, voltano le spalle ai fan che li hanno sostenuti. Qui, i tifosi atalantini hanno ragione: Lookman sta snobbando una squadra che lo ha trasformato in un campione, puntando al glamour di Milano.
Ma mettiamoci nei panni dei napoletani: quante volte abbiamo visto scene simili al San Paolo, con idoli come Koulibaly o Insigne pronti a salutare per un’offerta più lucrosa? L’Atalanta sta solo mostrando quella fedeltà feroce che noi del Napoli invidiamo e critichiamo a turno – un misto di rabbia e realismo, perché nel calcio moderno, i giocatori diventano ingrati non appena sentono l’odore dei soldi dell’estero.
Ironico, però, come l’Inter si inserisca sempre in queste storie, rubando talenti come un ladruncolo di quartiere. Pensateci: mentre i bergamaschi si arrabbiano per Lookman, noi tifosi partenopei ci chiediamo se il Napoli saprà tenere stretto Osimhen o se finirà in un’altra fuga estiva. È un circo che fa male, ma serve a ricordarci che la lealtà non si compra, e i veri appassionati meritano rispetto.
Alla fine, questo bailamme ci spinge a una riflessione: forse è ora che i club come il nostro alzino la voce, perché nel calcio, tra procuratori furbi e sogni di gloria, i tifosi restano gli unici eroi autentici. Forza Napoli, sempre.