Conte ringrazia i tifosi: il Napoli riparte, ma con qualche incognita
La presentazione della squadra a Castel di Sangro ha visto Antonio Conte salire in cattedra, ringraziando i napoletani per il loro sostegno inesorabile. In un momento di euforia post-scudetto, il tecnico azzurro ha voluto sottolineare il legame viscerale con la curva, ma anche lanciare un monito: dopo la gloria, serve concretezza. Come tifosi veri, ci piace sentirci al centro, ma occhio a non farci illusioni premature.
“Non finiremo mai di ringraziarvi per la vostra passione ed il vostro entusiasmo, quello che ci trasmettete lo portiamo in campo.” Ecco, Conte colpisce nel segno: i napoletani non sono solo spettatori, sono il motore. Eppure, dopo anni di delusioni, non basta un inchino – ricordate come Ancelotti promise mari e monti senza mantenere? Stavolta, se non arrivano rinforzi veri, rischia di essere solo retorica.
“Grazie per la passione e l’affetto. Ci rivediamo dopo un bellissimo anno, soprattutto grazie a staff e calciatori che hanno fatto qualcosa di incredibile. Un grazie anche ai giocatori che sono andati via e hanno contribuito alla vittoria dello scudetto…” Belle parole, ma parliamoci chiaro: giocatori come Kim e Anguissa partiti per lidi più ricchi? Augurargli il meglio va bene, ma fa male al cuore. Come nel 2019 con Higuain che ci lasciò secchi, qui c’è il rischio che il Napoli diventi un club di passaggio, non una potenza stabile come la Juve.
Certo, Conte arriva con fame di rivincite, e “parlare poco e fare tanto” è un mantra che i partenopei adorano – basta con le chiacchiere da bar, vogliamo fatti sul campo. Paragonato a Spalletti, che ci regalò lo scudetto con un gioco spumeggiante, il nuovo mister deve dimostrare di non essere solo un tattico difensivo. Ai tifosi dico: sogniamo in grande, ma teniamoci pronti a fischiare se le cose non girano.
Insomma, questa è l’ora di ripartire, ma con gli occhi aperti: il Napoli non è una favola, è una sfida quotidiana. Forza azzurri, fateci vedere che non è solo fumo.