Le mosse tattiche di Conte: un colpo di genio o una scommessa azzardata?
Umberto Chiariello, dalle frequenze di Radio Crc, ha fatto alzare qualche sopracciglio tra i tifosi del Napoli con le sue riflessioni sul futuro tattico della squadra. In un calcio dove tutti ci studiano a fondo, l’idea di un cambio repentino potrebbe essere la chiave perScroll, eppure suona come una di quelle idee folli che o funzionano alla grande o ci fanno rimpiangere i vecchi schemi.
“E se Conte ci volesse sorprendere tutti facendo prove in funzione di ciò? Ovvero: ormai ci conoscono tutti, il nostro gioco, le nostre giocate codificate.” Questa frase di Chiariello è un campanello d’allarme per i partenopei: dopo stagioni di 4-3-3 rodato, passare al 3-5-2 rischierebbe di confondere gli avversari, ma anche i nostri giocatori. Pensateci, con una difesa a tre potremmo finalmente valorizzare Di Lorenzo come jolly, invece di vederlo soffrire sulle fasce come contro le big.
Tuttavia, “Deve valorizzare i suoi giocatori. Con gli spagnoli sulle fasce – Juanlu a destra e Gutierrez a sinistra – e passando al 3-5-2, Di Lorenzo si unirebbe a Rrahmani e Buongiorno con Beukema primo cambio.” Qui Chiariello punta il dito su un punto critico: Anguissa è una roccia che Conte non mollerà, ma infilare De Bruyne – se mai arriverà, visto che è più una chimera che una notizia fresca – in mezzo al campo richiederebbe magie. Ironico, no? Come se il Napoli potesse improvvisamente copiare l’Inter di Conte del 2021, ma con un attacco meno affilato.
Paragonando al passato, sotto Sarri il 4-3-3 ci ha resi poetici, ma oggi, con Lukaku in palla e Raspadori come jolly, un 3-5-2 potrebbe essere un ritorno alle origini vincenti di qualche anno fa – o un disastro stile Milan degli anni bui. I veri tifosi si chiedono: buttare via Lang e Neres per questo? Sarebbe un colpo di testa, ma se funziona, oh, che goduria.
Insomma, Conte ha l’esperienza per sorprendere, ma non facciamoci illusioni: se non arriva un top come De Bruyne, restiamo con le nostre armi. Discutiamone, azzurri: è ora di osare o di affinare ciò che già abbiamo?