Le mosse tattiche di Conte: un colpo di genio o una scommessa azzardata?
Umberto Chiariello, dalle frequenze di Radio Crc, ha fatto alzare qualche sopracciglio tra i tifosi del Napoli con le sue riflessioni sul futuro tattico della squadra. In un calcio dove tutti ci studiano a fondo, l’idea di un cambio repentino potrebbe essere la chiave perScroll, eppure suona come una di quelle idee folli che o funzionano alla grande o ci fanno rimpiangere i vecchi schemi.
“E se Conte ci volesse sorprendere tutti facendo prove in funzione di ciò? Ovvero: ormai ci conoscono tutti, il nostro gioco, le nostre giocate codificate.” Questa frase di Chiariello è un campanello d’allarme per i partenopei: dopo stagioni di 4-3-3 rodato, passare al 3-5-2 rischierebbe di confondere gli avversari, ma anche i nostri giocatori. Pensateci, con una difesa a tre potremmo finalmente valorizzare Di Lorenzo come jolly, invece di vederlo soffrire sulle fasce come contro le big.
Tuttavia, “Deve valorizzare i suoi giocatori.
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Paragonando al passato, sotto Sarri il 4-3-3 ci ha resi poetici, ma oggi, con Lukaku in palla e Raspadori come jolly, un 3-5-2 potrebbe essere un ritorno alle origini vincenti di qualche anno fa – o un disastro stile Milan degli anni bui. I veri tifosi si chiedono: buttare via Lang e Neres per questo? Sarebbe un colpo di testa, ma se funziona, oh, che goduria.
Insomma, Conte ha l’esperienza per sorprendere, ma non facciamoci illusioni: se non arriva un top come De Bruyne, restiamo con le nostre armi. Discutiamone, azzurri: è ora di osare o di affinare ciò che già abbiamo?

