(ANSA) – MONTECATINI TERME, 18 MAR – Nel corso del prestigioso Premio Maestrelli, l’arbitro Simone Sozza ha affrontato un tema spinoso: il sospetto sull’integrità degli ufficiali di gara. “Cosa ci ferisce? Quando non si crede alla buonafede di un arbitro”, ha dichiarato Sozza a Sky Sport, riferendosi alle critiche che gli arbitri spesso affrontano. “A dire la verità, per fortuna è un aspetto che sta venendo meno perché abbiamo una credibilità strutturale”, ha aggiunto, affermando che il team arbitrale continua a lavorare instancabilmente per garantire la correttezza delle partite.
Integrità e difficoltà nel giudizio
Sozza non ha evitato di toccare l’argomento delle difficoltà nel mantenere un’uniformità di giudizio durante le partite. “Lavoriamo perché le partite si svolgano nella massima regolarità”, ha sottolineato, riconoscendo che sono un gruppo di uomini, il che rende inevitabili delle leggere differenze nel giudizio. Ciononostante, l’impegno per la precisione e l’onestà resta centrale nel loro lavoro. L’arbitro ha ribadito l’importanza di “credere alla buonafede” per preservare l’integrità dello sport. I suoi commenti evidenziano una consapevolezza continua dei problemi che il gruppo affronta e un desiderio di migliorare l’immagine degli arbitri nel calcio.
L’arbitro Sozza: “Ci ferisce chi non crede alla nostra buona fede”
(ANSA) – MONTECATINI TERME, 18 MAR – “Cosa ci ferisce? Quando non si crede alla buonafede di un arbitro. A dire la verità, per fortuna è un aspetto che sta venendo meno perché abbiamo una credibilità strutturale. Quando si pensa a chissà quale motivo dietro a una decisione dell’arbitro rimane un po’ di rammarico. Lavoriamo perché le partite si svolgano nella massima regolarità”.
Lo dice, a Sky Sport a margine del Premio Maestrelli a Montecatini Terme, l’arbitro Simone Sozza, il quale poi sottolinea che “l’uniformità di giudizio è difficile, siamo un gruppo di uomini che…
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