#NapoliSempre Antonio Conte chiede una pausa: i media ci provano a decifrare, ma noi azzurri pensiamo al nostro cammino! #ForzaNapoli #SerieA
Come tifoso del Napoli, con il cuore che batte per il Vesuvio e l’anima blu, non posso fare a meno di alzare un sopracciglio quando leggo che l’edizione odierna di Repubblica si sta affannando per capire i motivi dietro la richiesta di una settimana di permesso da parte di Antonio Conte. Insomma, è una di quelle notizie che fa chiacchierare i bar di Napoli, dove il caffè è forte come le nostre passioni e le chiacchiere volano più veloci di un contropiede di Insigne.
Repubblica prova a sondare le acque, elencando possibili ragioni per questa pausa improvvisa, forse legate a stanchezza, questioni personali o tensioni interne – chissà, magari è solo il peso di una stagione che si fa sentire. Ma da partenopeo doc, io vedo le cose con un po’ di sana ironia: mentre i loro allenatori si prendono una settimana per riflettere, noi azzurri continuiamo a macinare chilometri con la grinta di chi ha il sangue Partenopeo nelle vene. Dico sul serio, quante volte abbiamo visto il Napoli superare ostacoli ben più grandi senza chiedere pause? È come se, per noi, una settimana di permesso fosse un lusso che non ci possiamo permettere, tra il calore del San Paolo e la fame di vittorie.
Certo, non sto qui a giudicare – ognuno ha le sue ragioni, e il calcio è fatto di umani, non di robot. Ma come supporter del Napoli, questa notizia mi fa sorridere un po’, perché mi ricorda quanto siamo diversi: noi non ci fermiamo mai, anche quando il mondo sembra crollare. Forse è un segno che, in fondo, il nostro spirito indomito è ciò che ci rende unici. E mentre i media si perdono in speculazioni, io continuo a sognare un’altra stagione da protagonista per il Napoli, con la stessa passione che ci ha portati fin qui.
In conclusione, che Conte si prenda il suo tempo, purché non ci privi dello spettacolo che il calcio merita. L’importante è che il Napoli resti focalizzato sul campo, pronto a stupire come solo noi sappiamo fare. Alè, azzurri!