Il Calcio Moderno Tra Volontà dei Campioni e Mercati Tempesti vi
Claudio Pasqualin, l’ex presidente dell’Associazione Italiana Calciatori e esperto di operazioni di mercato, ha condiviso spunti interessanti su TuttoMercatoWeb.com, toccando il caso Lookman e il calciomercato. Con la sua esperienza al fianco di leggende come Del Piero e Vialli, Pasqualin offre una prospettiva unica su regole e trattative. Ma andiamo oltre: in un mondo dove i giocatori dettano legge, è tempo di chiederci se sta bruciando l’anima del calcio.
Sul caso Lookman, che scalpita per l’Inter, Pasqualin è chiaro: “L’Atalanta può fare ricorso a tutti i mezzi che il regolamento consente e sanzionare pesantemente il calciatore che viene meno ai suoi obblighi contrattuali. Lookman è legato da un contratto. E puntare i piedi è quanto di più sconsigliato ci sia. Alla fine prevarrà la sua volontà, ce lo insegna l’esperienza. Però c’è modo e modo”. Ironico, no? Qui si vede come il potere dei talenti moderni schiaccia i club, un po’ come un fuoriclasse che dribbla le regole senza sudare.
E chissenefrega dei tempi di Rivera e Mazzola, dove un rifiuto era impensabile – oggi, i top player sono star viziate, e l’Atalanta rischia di cedere per una manciata di milioni. Ma è un male? Forse no, se serve a smuovere un mercato pigro. Guardando alla Serie A nascente, Pasqualin non lesina complimenti: “Sta nascendo un campionato che ha visto la prima parte del mercato abbastanza vivace, frizzantina. Ci sono stati molti affari. La società più tempestiva è stata il Napoli, ma non è quella che ha speso di più. Complimenti al Napoli che può dirsi la regina del mercato”.
Bravi i partenopei, davvero: rapidi come un contropiede di Maradona, hanno blindato affari senza svuotare le casse, a differenza di certe rivali che comprano a destra e manca per tappare buchi. Paragoniamo al passato: negli anni ’80, il Napoli dominava con astuzia, e oggi rieccolo sul trono, re del mercato senza fronzoli. Tuttavia, occhio ai critici: se non trasformano tempestività in trofei, rischiano di essere solo una bella promessa sfumata.
Insomma, tifosi veri, il calcio è cambiato – o meglio, si è indebolito con queste volontà divine. Ma per il Napoli, che ha giocato d’anticipo, è l’ora di alzare l’asticella e zittire i detrattori. Voi che ne pensate: meglio un mercato furbo o uno da spendaccioni? Facciamoci sentire!