La Lazio in crisi finanziaria? "Nessun motivo di preoccupazione", dice il club – Ma i fatti parlano chiaro #Lazio #CalcioInCrisi #FinanzaSportiva
"La Lazio risponde in merito alle notizie diffuse oggi da alcuni organi di stampa in modo fuorviante sulla situazione economico-finanziaria della Società, si ritiene doveroso precisare che non esiste alcun motivo di preoccupazione. La S.S. Lazio dispone di risorse proprie e di una struttura gestionale consolidata, che da oltre vent’anni affronta ogni passaggio con lucidità, responsabilità e rigore. La solidità economica – finanziaria, la sostenibilità del progetto sportivo e la coerenza strategica rappresentano da sempre ed ancor di più oggi pilastri su cui si fonda l’identità del Club", recita il comunicato ufficiale della Lazio, cercando di spegnere le fiamme su quelle voci allarmanti che parlano di debiti da 90 milioni e un mercato inchiodato.
Ma andiamo al dunque: il presidente Claudio Lotito, da 21 anni al timone, si ritrova a gestire una situazione che fa acqua da tutte le parti. Secondo le indiscrezioni del Corriere dello Sport, il club ha sforato tre parametri economici chiave – l’indice di liquidità, l’indebitamento e il costo del lavoro – bloccando di fatto ogni mossa sul mercato. Fino al 1° settembre, la Lazio può solo vendere, non comprare, a meno che non tappi quel buco di circa 90 milioni. Lotito la chiama "risolvibile", ma sembra più una di quelle promesse elettorali che non cambiano una virgola.
La decisione della Covisoc, basata sui dati al 31 marzo, non lascia scampo: mercato in entrata congelato, e la squadra deve sfoltire un roster gonfiato a 30 giocatori, riducendo il monte ingaggi. Altri club sono in guai simili, ma con limitazioni più soft – la Lazio, invece, è bloccata del tutto, eredità di quelle operazioni pasticciate degli anni passati. Lotito potrebbe sbloccare tutto con cessioni o iniezioni di cash, ma per ora la linea è chiara: via agli esuberi per riequilibrare i conti, senza toccare i pezzi grossi, se non vuole affossare ulteriormente la baracca.